(dal Corriere di Taranto) - "Primi effetti del disimpegno di ArcelorMittal dallo stabilimento siderurgico tarantino. Dopo l’annuncio di recessione del contratto di affitto dell’Ilva da parte di ArcelorMittal, la ditta Enetec dell’appalto del siderurgico ha annunciato la cassa integrazione per 50
lavoratori su un organico complessivo di 56 unità, a partire dall’11
novembre e per 13 settimane. L’impresa si occupa di progettazioni,
costruzioni e montaggi industriali".
Ieri gli operai della Enetec erano in sciopero, come gli altri operai delle altre ditte dell'appalto.
Lo Slai cobas ieri ha dato direttamente la sua solidarietà agli operai.
Lo Slai cobas è al fianco di questi come di altri operai che a seguito della decisione della Mittal possono avere la stessa sorte o peggio, e sosterrà la loro lotta.
Questa cassintegrazione non deve essere avviata dalla Enetec. La situazione grave attuale non deve essere scaricata subito sui lavoratori. Oggi è tempo della lotta e che ognuno faccia la sua parte, non per pensare solo al suo tornaconto ma per contribuire a non far passare il piano di ricatto della Mittal, per una soluzione subito che difenda lavoro, condizioni di lavoro, salute, sicurezza.
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