sabato 23 novembre 2019

Cosa si sono veramente detti Conte e Mittal? Gli operai devono dire chiaramente cosa vogliono! La loro piattaforma e la lotta per imporla è la questione principale

Conte: “ArcelorMittal disponibile a un’interlocuzione. Rinvieremo il processo se garantisce la produzione”





L’annuncio arriva da Giuseppe Conte, al termine di 4 ore di trattativa a Palazzo Chigi con l’azienda: “L’obiettivo è un nuovo piano industriale”. Per questo, ha detto il premier, “siamo disposti a concedere un differimento del processo, la cui prima udienza è fissata per il 27 novembre. A condizione che sia garantita l’attività produttiva”

Se il nuovo piano industriale contiene le stesse cose che vuole Mittal non può essere accettato dai lavoratori e non deve essere come l'altra volta, in cui si è detto "niente esuberi" e poi ce ne sono stati 2600 insieme alle discriminazioni, la pulizia etnica, uniti all'attacco alle condizioni di lavoro e diritti degli operai.

La piattaforma dei lavoratori deve essere una sola e senza la lotta non si può ottenere

Nessuna chiusura/nessun esubero con un piano serio per il rientro dei cassintegrati - nelle ditte dell'appalto, salvaguardia di lavoro, salari e diritti – sicurezza in fabbrica, con una postazione ispettiva permanente sotto controllo operaio, dentro l’area ilva e appalto – trattazione del problema degli eventuali esuberi con l’estensione dei benefici amianto -anche con una legge speciale TARANTO – una reale bonifica e ambientalizzazione della fabbrica a tappe forzate, con un utilizzo generale dei lavoratori, che così rientrano al lavoro tutti i cassintegrati.
Sul fronte della salute, emergenza ambientale e sanitaria con la bonifica integrale del territorio si può e si deve fare di più.
Vogliamo nuovi fondi dello Stato a sostegno - torniamo agli 8 miliardi necessari indicati nel 2012 dall'inchiesta Todisco.

Via Livio Andronico 47 Taranto
info: slaicobasta@gmail.com 347-1102638

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