I sindacati confederali prima hanno dato mani e braccia ad ArcelorMittal, con l'accordo del 6 settembre 2018 (da cui discendono tutta la forza data alla Mittal e i suoi ricatti), con i successivi accordi per Taranto sulla cigo; prima hanno accettato già tutti i ricatti della Mittal; prima pur in una situazione già chiaramente grave non hanno chiamato gli operai allo sciopero - pure quando vi è stato l'infortunio mortale della gru a Taranto l'hanno sospeso,
e ora sono di fatto i migliori alleati di Mittal, a Genova non dicono una parola sull'azione gravissima di ArcelorMittal, scaricano tutto sul governo, di fatto dando ragione al ritiro sciagurato di Mittal o in alternativa alla richiesta di mettere fuori 5000 operai.
I sindacati stanno avendo la stessa posizione del Presidente della Regione Toti, dei partiti di centrodestra, come di Renzi e Salvini.
I sindacati, in primis la Fiom a Genova, sono d'accordo per l'immunità penale - che vuol dire permettere a Mittal di poter produrre senza alcun rispetto per la sicurezza e la salute.
I sindacati coprono che Mittal usa il ricatto dell"immunità penale" e "provvedimenti della magistratura" per ottenere in realtà (come si è visto nell'incontro di ieri col governo) quello che aveva già posto all'inizio, in una situazione oggi in cui può ricattare di più: taglio di 4000 operai dal numero delle assunzioni.
Ex Ilva, sindacati uniti a Genova: "Non paghiamo le stupidate del Governo"
GENOVA -
Unità totale sul fronte sindacale genovese nella vertenza ex Ilva.
"Il governo ha costruito un grande pasticcio in un mese hanno prima
votato tutti a favore delle tutele legali, poi tutti contro. Peggio di
così non si poteva fare: hanno dato a Mittal tutte le carte per giocare
questa partita. Un anno fa abbiamo firmato un accordo e vogliamo che
l'accordo venga rispettato... E, in questo, ci sono anche le tutele
penali", attacca il segretario della Fiom Genova, Bruno Manganaro.
Adesso, ricorda il sindacalista, "entro 25 giorni
il personale passerà tutto all'ex gestione di Ilva in amministrazione
controllata. Ma noi non intendiamo pagare il prezzo di queste
stupidaggini. Non ci pensino nemmeno: Genova non è disponibile in nessun
modo. Lotteremo, decideremo insieme". E Manganaro avverte: "Il governo ha fatto un danno all'acciaio
ma anche a tutto quello che gli gira intorno: Fincantieri ci ha detto
che, siccome compra gran parte delle lamiere alla Mittal, questo può
mettere in difficoltà la produzione delle nuove navi. Hanno fatto un
casino di cui non si rendono conto, non sanno che cosa hanno in mano. Ed
è preoccupante".
Il segretario della Uilm Liguria, Antonio Apa,
ricorda che "a Genova abbiamo fatto scuola, rendendo compatibili le
questioni industriali con quelle ambientali, salvaguardano
l'occupazione. Se qualcuno pensa che Genova possa pagare un ulteriore
prezzo, se lo scorda. Siamo un centro di eccellenza nella lavorazione a
freddo. Qui e a Novi ligure si può sopravvivere a prescindere da
Taranto. Ci giochiamo gli attributi, non lasceremo passare i traditori".
Poi se la prende con il governo. "Questo è un
Paese di matti. La politica non può dire di voler far cambiare idea a
Mittal: fino ad oggi dov'era? Apa ricorda che "è da prima dell'estate che
Mittal aveva annunciato che avrebbe levato le tende senza tutela penale,
tanto è vero che il governo Conte I l'ha rimessa. Poi, è intervenuto il
trio meraviglioso Di Maio-Zingaretti-Renzi. La vecchia cordata non
interverrà più, ormai sarebbe una follia".
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