giovedì 7 novembre 2019

"ArcelorMittal vuole 5mila esuberi" - info da Corriere di Taranto - IL VERO TEMA DELLA MITTAL SONO I PROFITTI - RECUPERARE PROFITTI TAGLIANDO 5MILA LAVORATORI - QUESTO NON DEVE PASSARE!

Ex Ilva, Conte: “ArcelorMittal vuole 5mila esuberi”

Drammatica conferenza stampa del premier. Da domani tavolo di crisi con sindacati, Regione e Comune. Ma la negoziazione è aperta"
pubblicato il 06 Novembre 2019, 23:30
Terminato dopo tre ore il Consiglio dei Ministri, il premier Giuseppe Conte e il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, hanno appena tenuto una conferenza stampa dai toni drammatici sulla vicenda Ilva.
(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2019/11/06/ex-ilva-ecco-le-richieste-di-arcelormittal-al-governo2/)

...le iniziative prese dall’azienda sono molto preoccupanti. La società affittuaria ha anticipato un atto di recesso. Ed un atto di citazione a tribunale Milano per legittimità di recesso. Chiedendo di esprimersi su legittimità dello scioglimento del contratto. Abbiamo anticipato al gruppo Mittal che non riteniamo assolutamente giustificate queste posizioni“. Proprio “per mostrare la nostra disponibilità, il Governo ha dichiarato la disponibilità per ripristinare l’esimente penale. Prima motivazione per la quale l’azienda ha addotto per il recesso del contratto. Però abbiamo rappresentato all’azienda che non riteniamo affatto giustificata la pretesa della controparte dal punto di vista giuridico, perché l’addendum sottoscritto in aggiunta al
contratto non fa alcun riferimento esplicito all’immunità penale, ma ad eventuali modifiche legislative del Piano Ambientale tali da non rendere possibile sul piano tecnico la sua attuazione e quindi conseguentemente il piano industriale“. 
Per sgombrare il campo da quello che però è un falso problema, abbiamo chiaramente offerto la disponibilità a reintrodurre lo scudo penale. Ma questa nostra offerta è stata rifiutata perché non è questo il tema centrale della vicenda” ha detto Conte. 
Poi è emerso chiaramente che la vera causa del disimpegno non è l’esimente penale. Il tema vero è che l’azienda ritiene che gli attuali livelli di produzione a 4 milioni non riesce a sostenere e remunerare gli investimenti previsti. Il tema è quindi strettamente industriale. Ci hanno detto chiaramente che l’impianto produttivo non è sostenibile economicamente. E soprattutto non lo è dal punto di vista della tenuta occupazionale. Per mantenre continuità aziendale l’azienda ha messo sul tavolo l’esubero di 5mila persone. Che avrebbe ripercussioni drammatiche anche sull’indotto. Ttuto questo per noi non è accettabile” ha detto ancora Conte. 
...La vertenza aziendale in atto in questo momento prospetta un disimpegno da impegni contrattuali presi dopo quella gara. Nessuno ha chiesto a Mittal di parteciparvi, hanno avuto due anni di tempo assisititi dai migliori studi legali e dai migliori consulenti per verificare la sostenibilità dell’operazione attraverso la data room e la due diligence. Chi è quindi che sta venendo meno ai patti? Lo stato italiano o l’azienda? La risposta è sin troppo chiara per noi” ha detto ancora il premier...
...Abbiamo quindi invitato l’azienda a proporre nuove soluzioni in un paio di giorni. Al contempo valuteremo tutte le nostre iniziative possibili” ha proseguito Conte. 
Siamo determintati ad assicurare i livelli produttivi, la continuità industriale e l’attuazione del piano ambientale. E’ l’intero paese che deve reggere l’urto di questa sfida. Che adesso diventa la priorità assoluta del governo. Domani convocheremo i sindacati, il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci: apriremo questo tavolo a tutte le parti in causa sin da domani pomeriggio” ha concluso Conte.
Subito dopo è intervenuto brevemente anche il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli (che) ha rivelato un retroscena non di poco conto: “Sin dal 12 settembre, ovvero la prima volta che ho incontrato la dirigenza di ArcelorMittal, hanno chiarito che il problema era la non capacità rispetto all’attuazione del piano industriale e quindi la tenuta dei livelli occupazionali. A prescindere dal sequestro di Afo 2 e dal sequestro del IV sporgente del porto dove scaricano le materie prime, hanno fatto presente che non potevano andare oltre le 4 miloni di tonnellate come produzione e che questo avrebbe comportato l’esubero di 5mila persone“...

(leggi l’articolo in cui anticipavamo i 5mila esuberi https://www.corriereditaranto.it/2019/10/24/ex-ilva-il-dado-e-tratto-e-il-punto-di-non-ritorno/)

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