mercoledì 27 novembre 2019

USB spara stupidaggini e illusioni sulla "economia pubblica" - Ma soprattutto copre l'analisi dell'Italia come paese capitalista e imperialista

L'Usb presenta un paese l'Italia che non esiste, separandolo dalla sua natura capitalista e imperialista, un paese che al massimo sarebbe "incapace" a difendere lavoro e salute - quando l'Italia come paese capitalista e imperialista non può che affermare e difendere le leggi dei capitalisti privati che possono sempre e solo avere interesse al profitto e allo sfruttamento di uomini e natura per esso - e non è che "falliscono" nel "coniugare lavoro, sicurezza e salute pubblica" (di cui gliene può fregar di meno), ma falliscono per la guerra di concorrenza degli altri capitali.
L'Usb vuole la chiusura della fabbrica, che sempre in questi casi ha significato cancellazione della classe operaia e quindi dell'unica forza-possibilità che può imporre con la lotta la difesa di lavoro, salario, salute, diritti; e che significa lasciare un territorio distrutto e continua fonte di inquinamento, con devastazione anche sociale (da Bagnoli a Lorraine, ad altre realtà).
Le alternative occupazionali, la cosiddetta "riconversione", non sfuggono certo alle logiche di sfruttamento, distruttive del capitale.
L'Usb inganna i lavoratori sui grandi meriti dell'economia pubblica. L'Ilva era "pubblica" e all'epoca ha lasciato per strada più morti di dopo, dentro e fuori la fabbrica; oggi al governo si discute contemparaneamente dell'Ilva e del fallimento dell'Alitalia e quest'ultima è un'industria pubblica.
L'Italia non è che sottostà ai ricatti dei privati, l'Italia, come tutti i paesi capitalisti, con il suo Stato, i suoi governi, è un comitato d'affari della borghesia. La nazionalizzazione delle imprese, in un paese capitalista come il nostro, o attuerebbe le stesse leggi dei privati, o rimetterebbe in piedi aziende in crisi per restituirle ai privati. I fatti, già noti e vissuti sulla pelle dei lavoratori e delle masse popolari, sono più duri delle parole. E l'Usb e chi parla di nazionalizzazione, di industria di Stato, come panacea di tutti i mali, vogliono solo ingannare. 
Infine, l'Usb parla che lo Stato italiano dovrebbe ricostruire Agenzie e Istituti pubblici. Stendiamo un velo pietoso riguardo a riedizione di Istituti che già hanno ampiamente dimostrato di lavorare solo e soltanto per conto dei capitalisti. Ma ci sta già pensando il governo a rivolgersi ad Agenzie e Istituti, "in grado di coniugare ricerca e industria". E' di ieri, nel giornale Sole 24 Ore, la notizia che il governo si sta rivolgendo ad Agenzie che affianchino il governo per la redazione del nuovo piano industriale. E quella in pole position è il Gruppo Rina con il CSM (centro sviluppo materiali), che già ha operato per l'Ilva, per la Thyssen ai tempi della Morselli, per la stessa ArcelorMittal in Sudamerica.

L'APPELLO DEL USB

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