Nel pomeriggio di oggi si è svolto un incontro tra l’azienda e i sindacati metalmeccanici prima, e con Confindustria Taranto
poi (in mattinata c’era stato un confronto tra le organizzazioni
sindacali e la stessa associazione degli industriali tarantini), con al
centro la vertenza delle ditte dell’indotto e dell’autotrasporto, in presidio da lunedì all’esterno del siderurgico, alla presenza di Van Campe (gestore dello stabilimento tarantino), Ferrucci (capo delle risorse umane) e Liurgo (responsabile relazioni industriali) Chiedono che ArcelorMittal predisponga un piano chiaro per il pagamento delle fatture che andranno in scadenza nelle prossime settimane, che ammontano a circa 60 milioni di euro.
L’azienda, come negli incontri delle scorse settimane, non solo ha confermato ai sindacati il prossimo pagamento della fatture, ma ha dichiarato di averne già avviati alcuni. Ha però chiesto aiuto alle stesse organizzazioni sindacali, sul fronte del presidio ancora in atto all’esterno del
siderurgico: il blocco delle merci sta infatti creando problemi all’attività della cokeria. C’è rischio di fermata degli impianti con conseguenze sia sul piano ambientale, con rischio di emissioni in atmosfera, che su quello occupazionale, con eventuale ricorso alla Cig.
Per questo successivamente si è svolto un incontro con Confindustria per chiedere di sciogliere il presidio a fronte di precise garanzie da parte di ArcelorMittal. “Ci hanno detto che hanno iniziato a pagare i fornitori. Ora vediamo se ci sono le condizioni per far sospendere la protesta dell’indotto” ha detto il segretario generale della Fiom Cgil Puglia e Taranto, Giuseppe Romano.
Poco fa è giunta la nota di Confindustria Taranto, con la quale chiede alle ditte dell’indotto e dell’autotrasporto di sospendere la protesta. “Confindustria Taranto comunica, in merito al presidio spontaneo e autogestito organizzato dalle aziende dell’indotto davanti alla portineria C dello stabilimento, di aver comunicato a tutte le imprese organizzatesi davanti alla fabbrica di sospendere la protesta, al fine di evitare ogni tipo di strumentalizzazione mirata ad attribuire all’associazione degli industriali e/o alle stesse imprese atti pregiudizievoli della continuità degli impianti” si legge nella nota. “La comunicazione è d’obbligo sia alla luce delle recenti dichiarazioni rese da Arcelor Mittal Italia ai sindacati sia alla luce del senso di responsabilità che Confindustria Taranto ha espresso in questi giorni in varie sedi – aggiunge Confindustria – nonché anche stamani al tavolo con i sindacati metalmeccanici. La volontà è, contestualmente alla richiesta di ottenere i pagamenti delle fatture scadute, quella di mantenere la continuità produttiva della fabbrica. In merito all’incontro avuto con AMI in serata ed alle comunicazioni solo verbali espresse dall’azienda rispetto al pagamento dei crediti scaduti, Confindustria Taranto – prosegue la nota – ha incontrato le aziende in presidio per raccogliere le valutazioni e le azioni conseguenti. A questo proposito, le aziende hanno dato disponibilità a garantire le attività di messa in sicurezza degli impianti con interventi spot a partire da stasera fino a giovedì, data ultima per ricevere i pagamenti dello scaduto complessivo, in assenza dei quali le aziende procederanno al fermo totale delle attività“.
Da domani mattina quindi diverse azienda dovrebbero ritornare in fabbrica per la prosecuzione della marcia della cokeria. Molte altre aziende, in primis gli autotrasportatori, manterranno il presidio sino a giovedi a mezzogiorno, data ultima per ricevere i pagamenti. Dopo di che provocheranno il fermo totale delle attività.
L’azienda, come negli incontri delle scorse settimane, non solo ha confermato ai sindacati il prossimo pagamento della fatture, ma ha dichiarato di averne già avviati alcuni. Ha però chiesto aiuto alle stesse organizzazioni sindacali, sul fronte del presidio ancora in atto all’esterno del
siderurgico: il blocco delle merci sta infatti creando problemi all’attività della cokeria. C’è rischio di fermata degli impianti con conseguenze sia sul piano ambientale, con rischio di emissioni in atmosfera, che su quello occupazionale, con eventuale ricorso alla Cig.
Per questo successivamente si è svolto un incontro con Confindustria per chiedere di sciogliere il presidio a fronte di precise garanzie da parte di ArcelorMittal. “Ci hanno detto che hanno iniziato a pagare i fornitori. Ora vediamo se ci sono le condizioni per far sospendere la protesta dell’indotto” ha detto il segretario generale della Fiom Cgil Puglia e Taranto, Giuseppe Romano.
Poco fa è giunta la nota di Confindustria Taranto, con la quale chiede alle ditte dell’indotto e dell’autotrasporto di sospendere la protesta. “Confindustria Taranto comunica, in merito al presidio spontaneo e autogestito organizzato dalle aziende dell’indotto davanti alla portineria C dello stabilimento, di aver comunicato a tutte le imprese organizzatesi davanti alla fabbrica di sospendere la protesta, al fine di evitare ogni tipo di strumentalizzazione mirata ad attribuire all’associazione degli industriali e/o alle stesse imprese atti pregiudizievoli della continuità degli impianti” si legge nella nota. “La comunicazione è d’obbligo sia alla luce delle recenti dichiarazioni rese da Arcelor Mittal Italia ai sindacati sia alla luce del senso di responsabilità che Confindustria Taranto ha espresso in questi giorni in varie sedi – aggiunge Confindustria – nonché anche stamani al tavolo con i sindacati metalmeccanici. La volontà è, contestualmente alla richiesta di ottenere i pagamenti delle fatture scadute, quella di mantenere la continuità produttiva della fabbrica. In merito all’incontro avuto con AMI in serata ed alle comunicazioni solo verbali espresse dall’azienda rispetto al pagamento dei crediti scaduti, Confindustria Taranto – prosegue la nota – ha incontrato le aziende in presidio per raccogliere le valutazioni e le azioni conseguenti. A questo proposito, le aziende hanno dato disponibilità a garantire le attività di messa in sicurezza degli impianti con interventi spot a partire da stasera fino a giovedì, data ultima per ricevere i pagamenti dello scaduto complessivo, in assenza dei quali le aziende procederanno al fermo totale delle attività“.
Da domani mattina quindi diverse azienda dovrebbero ritornare in fabbrica per la prosecuzione della marcia della cokeria. Molte altre aziende, in primis gli autotrasportatori, manterranno il presidio sino a giovedi a mezzogiorno, data ultima per ricevere i pagamenti. Dopo di che provocheranno il fermo totale delle attività.
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