È un momento drammatico per Taranto e per i lavoratori dell’ex Ilva, perciò la cautela deve essere massima, attendiamo le determinazioni del Governo prima di pronunciarci sulle ultime iniziative di ArcelorMittal, che certo anche in questo momento, per quanto fosse nota
la questione dello scudo penale, non ha brillato per senso di
responsabilità e propensione al dialogo verso le Istituzioni e il
territorio che li ospita, non senza nuove recriminazioni”. E’ la reazione del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.
“E sbagliano tutti quei politici e leader che in queste ore
gridano allo scandalo in favore del gestore, dimenticando ogni minima
delicatezza versa Taranto – continua Melucci -. Lo ribadiamo a
chiare lettere, per quanto sia auspicabile la certezza del diritto per
tutti gli investitori, non è a causa dello
scudo penale che rischiamo di
perdere l’acciaio, ma per quello che ArcelorMittal ci sta facendo
vedere da settimane, per esempio, sul camino E312 e per la resistenza
contro l’introduzione di una valutazione del danno sanitario”.
“Voglio vedere in questa crisi una opportunità, nonostante tutto.
Se il Governo, come sembrerebbe dalle prime mosse, avrà la forza di
tenere al tavolo del negoziato ArcelorMittal, forse ci sarà ancora
spazio per rimettere in equilibrio tutte le esigenze, quelle ambientali e
sanitarie, come quelle occupazionali e tecnologiche, persino quelle
giuridiche ed economiche connesse al contratto – prosegue il primo cittadino -. E
il tutto, questa volta, consentendo alla comunità ionica di svolgere
sin da principio un ruolo da protagonista, o non sarà mai una soluzione
definitiva e soddisfacente”.
Infine: “No, non è vero che quel piano ambientale ed industriale
del 2017 era il più evoluto del mondo, partiamo da qui, e sono per altro
mutate molte delle circostanze oggettive e di mercato alla base di
quell’accordo col Governo, dunque è il momento di riaprire
legittimamente e correttamente il confronto con l’affittuario, finanche
ridiscutendo la governance del principale produttore di acciaio
italiano. Se la loro fosse solo tattica sarebbe già riuscita male, oltre
che risultare uno sberleffo per una città che ha tanto sofferto e non è
più disposta ad alcun genere di ricatto. Se non lo fosse, come in fondo
ci auguriamo, dovremmo essere pronti ad un rilancio coraggioso, per i
nostri lavoratori e per i nostri concittadini”.
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