Anche da Taranto, facciamo sentire la protesta contro l'attacco al diritto di sciopero delle donne nella scuola;
"bombardate" di messaggi la Commissione Garanzia sciopero: segreteria@cgsse.it (mandandone copia anche a noi: mfpr.naz@gmail.com - WA 3339199075), come stanno facendo dalle altre città;
venite lunedì 8 marzo ore 9,30 in piazza Della Vittoria, per unirvi alle altre lavoratrici in sciopero e portare la vostra voce.
Pubblichiamo alcuni dei messaggi, interventi che stanno arrivando dalle lavoratrici delle scuole dal sud al nord.
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Facciamo resistenza, iniziative di protesta comunque, denunciamo alle studentesse e agli studenti in classe o in DAD quanto sta accadendo e parliamo dello sciopero delle donne, diffondiamo il messaggio di protesta e dissenso, mandiamo mail di protesta alla CGS e ai ministeri...
l'intervento una compagna di Milano docente all'assemblea di "priorità alla scuola"
Collaboratrice Scolastica scuola Palermo
Una cosa molto grave questa esclusione del settore scuola dallo sciopero, la scuola è un luogo di lavoro come tutti gli altri ed è importante dal punto di vista delle lavoratrici... grazie per il manifesto/piattaforma dello sciopero... giusto fare una campagna di lotta contro questo attacco della Commissione di garanzia
Docente T.M.
Grazie delle necessarie info... continuiamo a resistere
Antonella
cosa possiamo fare? è inaccettabile questa revoca...
Giulia
se ho ben capito, la revoca è diretta conseguenza della nuova normativa sul diritto di sciopero e delle restrizioni che introduce. A causa dello sciopero convocato dalla SISA per il 1' marzo, non è possibile per il personale della scuola scioperare anche 7 giorni dopo (nonostante sia uno sciopero diverso, generale e non di settore)....
Martina
Se le cose stanno effettivamente così, purtroppo scioperare per noi insegnanti è impossibile, specie in realtà di istituti come il mio, dove la Dirigenza sarebbe davvero capace di ricorrere a una sanzione per assenza ingiustificata. Resta il fatto che si tratta di una revoca molto grave, da qualunque motivo sia dettata, perché il settore della scuola è uno dei più colpiti e le sue lavoratrici sono lasciate sole, sfruttate, messe a rischio e pure accusate di aver perso tempo, quando tutt* noi insegnanti conosciamo i pesantissimi effetti che la DAD ha avuto sui nostri tempi di lavoro (incrementati senza alcun controllo), sulla salute mentale e su tutte le varie e differenti situazioni familiari. Mai sciopero fu più sacrosanto.
Silvia aderisco
Silvia S
Ancora piu grave l'esclusione del comparto scuola, soprattutto se consideriamo che il 65% delle donne che ha preso il covid lo ha preso a lavoro....vale a dire che quelle poche che lavorano ancora...lo hanno preso in uno dei lavori a medio o alto rischio, come i lavori di cura o la scuola.
Matte GE
Parteciperò sicuramente allo sciopero e alle manifestazioni nella mia città.
Ho appreso con sdegno e schifio totale di questa immonda imposizione da stato dittatoriale della commissione di garanzia (di chi?) diretta contro i lavoratori di uno dei comparti più colpiti dalle conseguenze della pandemia.
Un simile divieto di sciopero suona come una vera e propria violenza di genere sotto forma di imposizione burocratica verso una categoria di lavoratori particolarmente colpita e vessata.
Oggi si stupra il diritto di sciopero e si criminalizzano le lavoratrici e i lavoratori in lotta e domani sarà più facile per un eventuale malintenzionato violento fare violenza di genere nei confronti di una malcapitata lavoratrice criminalizzata... Lo stato borghese tende a non credere o a minimizzare le denunce di violenza di una vittima di violenza anche sessuale se ha già addosso pregiudizi sociali, se è vista come una agitatrice, una "di quelle dei centri sociali che si fa le canne e che la da via a tutti", e altre turbe mentali simili che percorrono la psiche deviata dei borghesi e degli addetti alla repressione, i quali preferiscono dare la caccia agli sfigati anzicchè ai violenti.
Le istituzioni borghesi antirivoluzionarie sono complici attive della violenza di genere!
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