(dalla stampa di Genova)
Ex Ilva, venerdì i sindacati a Roma: tavolo con il ministro Giorgetti
C'è attesa per la sentenza del Consiglio di Stato del 13
maggio su Taranto ma nel frattempo l'ingresso di Invitalia non
è ancora stato perfezionato
Genova. Venerdì 26 marzo alle 10 il
ministro Giancarlo Giorgetti ha convocato i segretari
nazionali di Fiom, Fim e Uilm al Mise per un confronto sulla
vicenda ex Ilva.
Dopo la sospensiva da parte del Consiglio di Stato che di
fatto ha detto no allo stop degli impianti a caldo come
chiesto dal Tar pugliese, c’è attesa per le decisioni nel
merito su cui lo stesso consiglio di Stato si esprimerà il
prossimo 13 maggio.
E l’ennesima vicenda giudiziaria ha provocato nuove
frizioni tra il governo (che a fine hanno ha firmato un
accordo per l’ingresso dello Stato nella gestione degli
stabilimenti ex Ilva) e Arcelor Mittal. Con il cambio del
governo infatti l’accordo non è ancora stato tradotto in
moneta sonante: per l’ingresso infatti Invitalia deve versare
nelle casse di Mittal 400 milioni di euro. Un passaggio che,
al di là delle garanzie da parte del Governo italiano, ancora
non è stato fatto e non è escluso che questo ritardo sia
dovuto proprio all’attesa per la sentenza del Consiglio di
Stato.
“Noi a Roma non andremo – spiega il segretario genovese
della Fiom Bruno Manganaro – visto che l’invito è a un solo
rappresentante per sigla ma è evidente che questa situazione
di stallo ci preoccupa. Mittal ha minacciato di ridurre la
produzione visto che considera lo Stato italiano inadempiente,
poi sembra aver avuto rassicurazioni ed è tornata sui suoi
passi ma nel frattempo abbiamo notizia che si sarebbe rivolta
al Tribunale europeo. Crediamo che il governo non debba
tergiversare ulteriormente: o entra nella co-gestione subito
oppure può pensare a una nazionalizzazione completa”.
“In ogni caso, qualunque cosa succeda l 13 maggio –
conclude Manganaro – è chiaro che i 10 mila dipendenti Mittal
sono una responsabilità del governo”.
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