Fino in fondo al fianco dei lavoratori della Fedex-TNT.
L’attacco repressivo subito ieri mattina da decine di lavoratori è stato pesantissimo: 5 divieti di dimora nel comune di Piacenza, almeno 6 avvisi di revoca dei permessi di soggiorno, 21 indagati con possibili misure di sorveglianza speciale, sequestro dei PC, 13.200 euro complessivi di multa per presunta violazione delle misure di contenimento dai contagi (per lo stato gli assembramenti sul posto di lavoro vanno bene, fuori ai cancelli di un magazzino sono un crimine…), e soprattutto 2 compagni, Arafat e Carlo, agli arresti domiciliari.
Sono accusati di resistenza aggravata per avere respinto nelle scorse settimane un attacco della multinazionale ai loro posti di lavoro, con uno sciopero durato 13 giorni, conclusosi con un accordo favorevole agli operai. La vendetta del governo Draghi, dello Stato ora è scattata.
Sono accusati di resistenza aggravata per avere respinto nelle scorse settimane un attacco della multinazionale ai loro posti di lavoro, con uno sciopero durato 13 giorni, conclusosi con un accordo favorevole agli operai. La vendetta del governo Draghi, dello Stato ora è scattata.
Quasi in contemporanea, ieri pomeriggio decine di poliziotti
sono intervenuti con violenza per sgomberare il picchetto ai cancelli
della Texprint, azienda tessile di Prato, dove i lavoratori sono in
sciopero da 50 giorni per ottenere contratti regolari di 8 ore per 5
giorni. La polizia è intervenuta per far passare i camion pieni di merce
“lavorata – denunciano gli operai – con lo sfruttamento degli esseri
umani, costretti a lavorare 12 ore per 7 giorni senza diritti”. Due gli operai portati in ospedale per le
botte ricevute.Ma il picchetto continua a bloccare i camion anche nelle
strade circostanti.
Lo Stato sappia che la repressione, invece che spegnere le lotte e spezzare la forza dei lavoratori, unisce in una unica voce la lotta dal nord al sud, unisce tutti i settori in lotta perchè anche la repressione chiarisce che siamo parte di un'unica classe, proletaria, e ci rafforza.
Ma essa chiarisce pure che le lotte vere dei lavoratori, delle lavoratrici, dei sindacati di classe e combattivi preoccupano realmente lo Stato borghese; e proprio questo vuol dire che sono giuste.
Guardate con quale differenza la polizia invece tratta i pochi scioperi e manifestazioni controllate dei sindacati confederali, oggi sempre più interlocutori e puntelli dell'attuale governo Draghi.
Il Patto d'azione di Taranto oggi si riunisce per decidere con le lavoratrici, lavoratori iniziative di risposta per rendere vive le nostre parole d'ordine: "Toccano uno toccano tutti", "lotta uno lottano tutti".
LIBERTA' PER GLI OPERAI ARRESTATI!
REVOCA IMMEDIATA DI TUTTI I PROVVEDIMENTI REPRESSIVI!
Slai cobas per il sindacato di classe Taranto
via Livio Andronico, 47 - slaicobasta@gmail.com - 3475301704
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