mercoledì 3 marzo 2021

L'attacco al diritto di sciopero non deve passare! Comunicato dello Slai cobas


COMUNICATO STAMPA - INDICAZIONI

La Commissione Garanzia Sciopero ha intimato ai sindacati di base che hanno indetto lo sciopero delle donne per il prossimo 8 marzo, di escludere dallo sciopero – pena pesanti sanzioni all'O.S. - una serie di categorie, ma tra tutte la più grave è la richiesta di escludere tutto il "Settore scuola" - insegnanti, personale Ata, dove vi sono tantissime donne che sempre negli anni scorsi hanno costituito la maggioranza nel settore pubblico delle lavoratrici in sciopero.
La motivazione, per non aver rispettato gli "intervalli tra sciopero generale e scioperi di ambito e livelli diversi, precedentemente proclamati", è inaccettabile, per almeno quattro ragioni:

  1. Si mette a confronto uno sciopero generale nazionale, come è quello dell'8 marzo, con scioperi aziendali e categoriali di singole realtà lavorative e anche limitate ad alcune città o Regioni – quando, se mai, il confronto andrebbe fatto tra scioperi della stessa tipologia, in questo caso tra scioperi generali nazionali;

  2. si mettono a confronto scioperi con mero significato rivendicativo su specifiche problematiche sindacali con uno sciopero come questo dell'8 marzo che riguarda tematiche generali, a difesa di libertà, diritti delle donne, costituzionalmente tutelati;

  3. per quanto riguarda il settore scuola si adduce una motivazione veramente risibile, secondo cui due scioperi (ripetiamo, comunque differenti) inciderebbero sulla “continuità del servizio”; in una situazione in cui, per la chiusura periodica e spesso improvvisa delle scuole, questa continuità del servizio non esiste da circa un anno, e non certo uno sciopero di un giorno la può compromettere – tenendo tra l'altro conto che nella scuola la maggioranza del personale è donna e queste lavoratrici sono da un anno penalizzate, stressate, sia dal punto di vista salariale che di lavoro, dovendo anche in Dad conciliare lavoro con attività domestiche, di assistenza figli o anziani;

  4. è la terza volta che la Commissione di Garanzia Sciopero si accanisce proprio contro lo sciopero delle donne; nonostante le dichiarazioni anche di questo nuovo governo sulle condizioni discriminatorie e mancati diritti delle donne, ancora più calpestati in questa pandemia; e nonostante che si sprecheranno dichiarazioni istituzionali sulle donne anche in questo 8 marzo: ma “le parole”, si sa, non costano nulla, e servono solo a cristallizzare una realtà di doppio sfruttamento e doppia oppressione;

La realtà è che le donne, e in particolare le lavoratrici vanno accettate al massimo se si lamentano, ma se lottano NO.

chiamiamo le lavoratrici, in particolare della scuola, a scendere in sciopero/fermarsi l'8 marzo, e anche chi sta a casa a non fare nella giornata dell'8 marzo alcuna attività di DAD, Smart working - scrivendo sui computer: io sono in sciopero!

Chiamiamo tutte le realtà sindacali sui posti di lavoro a protestare contro questo attacco al diritto di sciopero, prima di tutto facendo lo sciopero; 

Chiamiamo il governo, le Istituzioni nazionali e locali a intervenire nei confronti della Commissione Garanzia Sciopero a tutela del diritto di sciopero di tutte le donne;

Facciamo appello agli avvocati, giuristi, ecc. a livello nazionale e locale ad avviare, se la CGS persiste, un'azione legale – ricorso al Tar con sospensiva immediata del divieto della CGS - contro questo sopruso, attacco al diritto costituzionale di sciopero, che se non fermato inevitabilmente si estenderà a tutte le lavoratrici e lavoratori al di là della giornata dell'8 marzo.

Va messa in discussione l'intera legge di “regolamentazione dello sciopero” che sempre più si dimostra per quello che è: una legge non a difesa dei cittadini ma di attacco delle lotte di lavoratori, lavoratrici.

Slai cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale – 3.3.2

 

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