La contraddizione di cui parla l'Usb in questo comunicato se mai è la sua che da un lato dice che alla fine il governo metterà i soldi per ArcelorMittal, dall'altro a questo stesso governo chiede la nazionalizzazione, dall'altro ancora indica nell'"accordo di programma per Taranto" la soluzione..., che è tutt'altra cosa della nazionalizzazione.
Ma la cosa certa è che l'Usb vuole il "superamento del concetto della fabbrica", che vorrebbe dire superamento della classe operaia: tutti spazzini, tutti operatori turistici e culturali... o, più realistico, tutti a casa in cig (tant'è che l'Usb - avrete notato - per i 1600 operai in cigs di Ilva AS non chiede più il loro rientro in fabbrica, ma l'integrazione salariale o lavori di pubblica utilità, gratis per i Comuni).
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(Da Corriere di Taranto) - “L’incontro svoltosi al Ministero dello Sviluppo Economico non lascia dubbi sul fatto che USB fin qui ha sempre avuto ragione su tutto. Oggi il ministro Giorgetti – accompagnato dal ministro del Lavoro Orlando – ha espresso pesanti dubbi sulla credibilità del soggetto ArcelorMittal parlando di una pesante eredità in capo a questo governo nella gestione di una vertenza in cui gli atteggiamenti dell’azienda nei confronti del nostro Paese sono “negozialmente ricattatori” e in cui è necessario innanzitutto recuperare il pallino delle politiche industriali e della governance di Stato nell’ambito delle aziende strategiche a cui si agganciano tutte quelle filiere di prodotto legate come in questo caso all’acciaio”. E’ quanto affermano Sasha Colautti dell’USB Lavoro Privato Nazionale e Francesco Rizzo dell’USB Provinciale Taranto.
“Il governo in soldoni, per bocca dei suoi ministri, prende tempo sull’intervento diretto dello Stato con i 400 milioni e si assume la responsabilità di una verifica ulteriore dell’accordo che prevede l’ingresso di Invitalia nel cda dell’azienda. È evidente però che, al di la del giudizio del governo sul piano ArcelorMittal, nessuno metta in dubbio per davvero questo soggetto aziendale e pensiamo che il governo sia pronto a garantire a prescindere l’iniezione di fondi pubblici. Per USB questa è una pesante contraddizione – proseguono Colautti e Rizzo -. USB in questo incontro ha consegnato ai due ministri un documento di analisi e proposte sulla vertenza, evidenziando da una parte come ArcelorMittal abbia disatteso tutti gli accordi presi e indicando come unica soluzione possibile la nazionalizzazione “vera” dello stabilimento, la cacciata della multinazionale (o quantomeno l’azzeramento dell’attuale gruppo dirigente) e richiedendo che tale percorso avvenga in un quadro di pieno coinvolgimento degli enti locali. Per USB l’accordo di programma per Taranto continua ad essere la via maestra per garantire l’occupazione in un quadro di dismissione delle fonti inquinanti e di superamento del concetto della fabbrica come unica pregiudiziale per la città” concludono dall’Usb.
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