martedì 23 marzo 2021

Aprite gli asili in sicurezza! Per farlo, far tornare subito al lavoro le lavoratrici delle pulizie/ausiliariato - Lo Slai cobas lo ha proposto al Comune ma il Comune non risponde... Venerdì 26 presidio in piazza Castello

 

 

Chiusura asili nido comunali: agitazione tra i lavoratori

 

Lo Slai cobas avanza al Comune, alla ditta, alla Regione ed alla Prefettura le richieste per tutelare gli operatori dell'ausiliarato
 
pubblicato il 18 Marzo 2021, 18:49

C’è agitazione tra le lavoratrici ed i lavoratori degli asili comunali. “A fronte della chiusura da lunedì 15 marzo al 6 aprile 2021 degli asili comunali per cui 82 lavoratrici e lavoratori dell’ausiliariato, dipendenti della Ditta Servizi Integrati srl, rischiano di perdere 20 giorni di lavoro e di salario, che pesa enormemente su stipendi già molto miseri, dopo l’assemblea con le lavoratrici e lavoratori, le lavoratrici slai cobas hanno chiesto al Comune, alla Ditta, alla Regione ed alla Prefettura quanto segue: “Le lavoratrici non vogliono che questa nuova situazione di chiusura degli asili sia “tamponata” con la richiesta della Fis, che per le lavoratrici l’anno scorso è stata solo una vessazione, con ritardo di mesi del pagamento dell’Inps (alcune lavoratrici ancora oggi stanno attendendo il pagamento degli assegni familiari) e una copertura salariale solo del 60%; nè detraendo ferie che per legge devono servire solo al recupero psicofisico”.

Pertanto sono state avanzate delle proposte alternative “che hanno lo scopo sia di difendere i lavoratori, sia di migliorare lo stato degli asili per la salute dei bambini e del personale educativo per una riapertura in sicurezza.

1) pur con gli asili chiusi, le lavoratrici e lavoratori ausiliari possono lavorare all’interno per fare con accuratezza pulizie straordinarie (anche di mobili/strutture varie/centinaia e centinaia di giocattoli, ecc.) e sanificazione degli ambienti – si sottolinea che la chiusura degli asili avvantaggia questo lavoro, permettendo alle lavoratrici di rispettare al massimo il distanziamento che nella ordinaria attività con asili aperti, non è possibile;

2) utilizzare una parte dei giorni di chiusura per fare in smart working i corsi di aggiornamento e formazione professionale sulla sicurezza, tenendo conto che oltre una formazione per la situazione in corso di epidemia, a tutt’oggi devono essere ancora fatti corsi per antincendio e primo soccorso;

3) in subordine – recupero dei giorni di fermo dal 15/3 al 6/4 nel periodo estivo: luglio e agosto; anche in questo caso le scuole chiuse permetterebbero una più efficare attività lavorativa;

4) In ulteriore subordine: le lavoratrici e i lavoratori accetterebbero la FIS, solo e soltando all’attuarsi di due condizioni: l’anticipazione da parte della Ditta della Fis; l’integrazione dell’indennità da parte del Comune, perchè copra il salario perso – tenendo conto che per il Comune non è un costo in più, avendo posto in bilancio il pagamento di tutte le giornate, e che non è giusto che a risparmiare sia solo il Comune e a perdere solo le lavoratrici”.

Per tutto quanto sopra gli Slai cobas hanno chiesto “un immediato incontro con il Comune a cui sarebbe opportuna e necessaria la presenza del responsabile della Servizi Integrati” conclude RSA Cavalieri Enza Slai cobas sc.

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