Lo diciamo ancora come Slai cobas per il sindacato di classe ai lavoratori AM/Appalto/ILVA AS
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info da corriere di taranto
ArcelorMittal ‘rallenta’: Invitalia è inadempiente
la new.co Aminvestco, società veicolocon cui ArcelorMittal vinse la gara per l’assegnazione e la gestione degli impianti ex Ilva in Italia nel giugno 2017, richiama l’attenzione sull’Accordo di Investimento firmato con Invitalia lo scorso 10 dicembre 2020, che prevedeva l’impegno della società controllata dal ministero dello Sviluppo economico a sottoscrivere e versare un aumento di capitale di euro 400 milioni entro il 5 febbraio 2021 ed una serie di altre misure per sostenere gli investimenti della società.
una nota ufficiale ArcelorMittal fa sapere che “nonostante la natura vincolante dell’Accordo, ad oggi Invitalia non ha ancora sottoscritto e versato la sua quota di capitale e quindi non ha adempiuto agli obblighi previsti dall’Accordo. Questo persistente mancato adempimento sta seriamente compromettendo la sostenibilità e le prospettive dell’azienda e dei suoi dipendenti”.
Conseguentemente a ciò Aminvestco “è costretta ad annunciare una riduzione dei suoi livelli di produzione ed un rallentamento temporaneo dei suoi piani di investimento. Queste misure saranno in vigore fintanto che Invitalia non adempierà agli impegni presi con l’Accordo di Investimento”
La posizione della Uilm
In merito alle direttive date nella tarda serata di ieri, con le quali l’azienda fermava la produzione di impianti con il ridimensionamento del personale di officine centrali e di magazzino generale, “ci è stata comunicata oggi la ripartenza di alcuni impianti causata dalla marcia dei tre altiforni a pieno regime.: ACC/1: ripartenza; verrà chiamato il personale per consentire il riavvio; TNA/2: in data odierna è prevista la ripartenza; Manutenzioni centrali: il ripristino del numero del personale presente nei giorni in cui avevamo la produzione dei tre altiforni a pieno regime”, scrive in una nota il sindacato.
“A nostro malgrado, PLA/2 e ERW restano fermi senza avere una visione del loro futuro – aggiunge la Uilm -. Per quanto riguarda l’appalto non c’è stata data nessuna indicazione su pagamenti e riprese di attività, soprattutto su quelle che prevedono il rispetto dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Gravissima la decisione, ma soprattutto la gestione, dello stabilimento nelle mani di chi vuole solamente distruggere gli impianti a scapito di tutti i lavoratori dell’azienda e anche dell’intera comunità tarantina. Questa gestione ha dimostrato tutte le sue inadempienze ma, soprattutto, incapacità di portare avanti lo stabilimento di Taranto. Chiediamo al Governo di intervenire immediatamente altrimenti nella nostra città esploderà una bomba sociale e occupazionale senza precedenti. Pretendiamo immediatamente da parte di AMI una convocazione urgente per capire dove si voglia arrivare; altrimenti,
La reazione da parte della multinazionale è tempestiva e arriva a
nostro avviso come diretta conseguenza del fatto che il Premier #Draghi
temporeggi sui 400 milioni di euro necessari a garantire l’ingresso
effettivo nella gestione dello stabilimento siderurgico da parte di
Invitalia. Di oggi infatti l’informativa con cui l’azienda fa sapere che
Acciaieria 1 e Treno Nastri 2 non
ripartiranno, come era invece previsto. Di conseguenza verranno messi in
cassa integrazione ulteriori 250 lavoratori; si tratta di unità
lavorative che operano nelle aree MAGAZZINI E OFFICINE. Non verrà
garantito il presidio ai forni, saranno a lavoro solo gli addetti alla
salvaguardia degli impianti.
Evidente il tentativo di fare pressione sul #Governo
attraverso la fermata di ulteriori reparti dell’acciaieria, affinché
vengano sbloccate le risorse. Ancora una volta viene utilizzata la
minaccia occupazionale e i lavoratori diventano strumenti nelle mani di
chi ha a cuore unicamente il profitto.
#Usb continua a ribadire la necessità di interrompere ogni relazione con #ArcelorMittal,
che ha ampiamente mostrato la sua inaffidabilità. Il Governo deve
bloccare l’attuale gestione e procedere con la nazionalizzazione della
fabbrica. Assolutamente necessario attuare un accordo di programma
legato alla piattaforma presentata dalla nostra organizzazione al
precedente esecutivo, con proposte mirate a garantire tutti i
lavoratori, avviando la riconversione economica della città di Taranto.
Alessandro D'Amone
Esecutivo Usb Taranto
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