lunedì 20 gennaio 2014

Bari - "Ci riprenderemo villa Roth"


Corteo con musica e marionette con tappa davanti a un altro edificio simbolo dell'occuazione, villa Capriati. Poi la promessa: il primo febbraio mobilitazione cittadina per rientrare a villa Roth
Un corteo per le strade di San Pasquale. L'occupazione simbolica di un'altra villa, villa Capriati, da vent'anni abbandonata e murata. E l'idea di una manifestazione cittadina, sabato primo febbraio, con l'obiettivo di "riprendersi villa Roth". Non è un sabato qualunque, su via Annibale di Francia. Fuori dai cancelli (sigillati) dell'immobile occupato a novembre 2011 e sgomberato lo scorso martedì, dalle prime ore del pomeriggio si riuniscono artisti, musicisti e cittadini, per portare il loro sostegno agli "sfrattati". Prima lo spettacolo di burattini, il reading e il laboratorio di Ecobombe a cura di Effetto terre. Poi il dj set e la musica dal vivo, non oltre la mezzanotte, come promesso dal collettivo di Villa Roth ai residenti del quartiere.
 

"Balliamo, parliamo, firmiamo petizioni, ci abbracciamo, guardando le finestre chiuse di quella che era diventata la casa di tutti noi- scrivono gli occupanti- e allora succede qualcosa di strano. Il furgoncino su cui c'è musica si sposta, si srotola lo striscione e, spontaneamente, si parte". Dopo la mezzanotte un corteo di un centinaio di persone attraversa le strade del quartiere e raggiunge villa Capriati, su via Amendola, residenza storica occupata nel gennaio del 1994 (esattamente vent'anni fa) da quello che sarebbe diventato il collettivo delle Fucine Meridionali. Un immobile sgomberato, murato, e da allora abbandonato al destino di rudere.

"Dopo giorni lì davanti senza alcuno scorcio realistico di rientrare, abbiamo qualcosa da dire e vegliare la nostra Villa Roth in quella stradina chiusa non ci basta più- scrivono ancora- . Non è più una questione di collettivo, di identità: è una questione di appartenenza. Se ci tolgono la villa, occupiamo la città".

Davanti al cancello chiuso di villa Capriati, la promessa. "Il nostro destino non sarà lo stesso". Il corteo si ferma, qualcuno entra e occupa simbolicamente la struttura. Poi si riparte, per tornare alla base. "Perché c'è una volontà precisa- spiega la testa del corteo- : non vogliamo uno spazio qualunque, vogliamo riprenderci villa Roth". E nel pomeriggio lo aveva detto chiaro l'assemblea, convocata prima degli spettacoli. "Sabato primo febbraio chiamiamo a raccolta tutta la città- spiega una delle occupanti- e insieme si deciderà cosa fare". Non sono pochi ad essere pronti a rompere i lucchetti, togliere i sigilli e rientrare. Oggi pomeriggio si riuniranno gruppi di lavoro per organizzare la manifestazione del primo febbraio.

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