Come Bondi ha già detto alla stessa commissione Ambiente, al ministro Flavio Zanonato, alle banche e ai sindacati melmeccanici, all'Ilva servono 3 miliardi di euro nel triennio dell'Aia che si chiude nel 2015. Tre miliardi per ammodernare gli impianti, abbattere le emissioni inquinanti, rilanciare la produzione su basi competitive, ripristinare le condizioni di funzionalità di tutte quelle aree del siderurgico (e non sono poche) dove la manutenzione è stata trascurata. Dei tre miliardi, 6-700 milioni servono in quest'anno. In quello che si è chiuso, invece, sono stati lanciati ordini per 497 milioni di cui un centinaio già pagati.

I soldi: dove trovarli? Gli istituti di credito (UniCredit, Banco Popolare, Intesa San Paolo) si sono detti disponibili a collaborare, fatte salve ovviamente tutte le verifiche. Altre risorse potrebbero venire dalla Banca europea degli investimenti. Manca però un terzo tassello importante: i Riva. E' stato proprio Bondi a proporre che la proprietà dell'Ilva sia contattata sull'aumento di capitale in modo da dare all'azienda una solidità maggiore nel rapporto negoziale con le banche. E ora il decreto legge prova a costruire un percorso possibile.

Si stabilisce infatti che il commissario possa aumentare "il capitale sociale a pagamento nella misura necessaria ai fini del risanamento ambientale in una o piú volte" offrendo le azioni ai soci. Saranno rispettati il diritto di prelazione e le azioni nuove saranno offerte ai soci "in proporzione al numero delle azioni possedute". Peró, "nel caso in cui non siano stati esercitati, in tutto o in parte, i diritti di opzione", Bondi potrà anche collocare l'aumento di capitale presso terzi, "anche con esclusione o limitazione del diritto di opzione". Se i Riva, quindi, non parteciperanno all'aumento di capitale, ci si rivolgerá al mercato. Nell'uno e nell'altro caso, cioé che i Riva partecipino o che intervenga il mercato, tutti i sottoscrittori dovranno assumere l'obbligo verso il Governo - ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente - a finalizzare le nuove risorse finanziarie al risanamento ambientale del siderurgico".