Un nuovo anno è cominciato:
con il funerale di un altro operaio dell'Ilva, Stefano, assassinato per i profitti dei padroni, la complicità delle Istituzioni e il silenzio dei sindacati confederali;
con il massacro dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori
della Dussmann che, con il pieno accordo del governo, per i suoi profitti arraffa tutto e riduce le condizioni di lavoro e di vita di centinaia di donne e uomini a miseria;
con i passaggi di appalto per le lavoratrici degli asili comunali con il tentativo dei grandi e piccoli padroni di fare giochi al ribasso sulla pelle delle stesse lavoratrici;
con tanti operai, dalla Cementir, alla Marcegaglia, alla Natuzzi, ecc. sempre più senza prospettive di lavoro e di salario;
con i disoccupati e le disoccupate che a Taranto non vedono ancora "luce" nei lavori di raccolta differenziata e di bonifiche;
e, in generale, con l'arroganza del governo e dei padroni ai danni dei più poveri, con
la scusa della crisi si colpiscono come al solito le fasce più deboli.
Ma un nuovo anno comincia:
con la grande partecipazione degli operai Ilva che hanno accompagnato il loro compagno di lavoro, fatta di dolore ma anche di rabbia che prima o poi deve esplodere;
con l'avvio di una nuovo piano di mobilitazione sulla sicurezza sui posti di lavoro e la salute sui territori, con il convegno della Rete Nazionale per la sicurezza del giorno 11 gennaio a Taranto;
con le forti proteste dei lavoratori e delle lavoratrici delle pulizie della Dussmann che saranno sempre più dure e determinate;
con una nuova vasta mobilitazione dei disoccupati e precari per lavoro, salario garantito, corsi di formazione finalizzati, fin dal prossimo consiglio comunale
e con...
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