Questa
mattina, una cinquantina di poliziotti hanno sgomberato un'esperienza
di occupazione a Bari, Villa Roth, dove vi abitavano una quindicina di
persone tra migranti, famiglie e compagni/e che gestivano l'occupazione.
Uno spazio dove aveva trovato posto negli ultimi periodi anche una
libreria-biblioteca popolare e dove si svolgevano numerose attività per
il quartiere, come spettacoli film, concerti e la coltivazione in
giardino di prodotti della terra biologici,per il consumo degli
occupanti.
Qui sotto un primo comunicato dello sgombero
Qui sotto un primo comunicato dello sgombero
E'
di questa mattina a partire dalle ore 7.00 circa l'operazione di
sgombero dell'occupazione di Villa Roth a Bari, occupazione nata il
26/11/2011 in un percorso di riappropriazione della casa e di spazi di
socialità che a Bari purtroppo mancano.
Villa
Roth in questi 2 anni passati di vita è stato per il quartiere, ma non
solo, uno spazio di socialità fuori le ottiche commerciali del profitto,
producendo spettacoli teatrali ed artistici vari, mostre di dipinti,
serate musicali cercando di lanciare band giovanili emergenti e non
solo, una libreria sociale autogestita da ragazzi, un'osteria popolare,
laboratori per bambini del quartiere, orto sociale di quartiere, oltre
che un uso aperto del posto a chiunque ne avesse bisogno in zona che ha
comportato la costruzione di un campo da calcetto per bambini costruito
insieme le mamme ed i papà del quartiere. Villa Roth era anche una casa
per più di una 20ina tra senza fissa dimora, precari e studenti che da
oggi rimarranno senza.
Ma tutto ciò
non ha avuto importanza per il pm della procura di Bari Giuseppe
Dentamaro che scavalcando gli interessi inesistenti sul posto da parte
della proprietà, la provincia, (lo stabile era abbandonato da più di 15
anni!) ha fatto pressioni per lo sgombero ottenendo la firma del Gip
Roberto Oliveiro che ha emanato un'ordinanza di sequestro con la bieca
motivazione di un allaccio abusivo dell'acqua, scusante usata per tanti
altri spazi autogestiti simili in italia. Un asso nelle mani delle
procure per scavalcare i pareri della proprietà!
E'
chiarissimo il disegno che tutto ciò comporta. In Italia a spazi di
socialità autogestiti in maniera popolare, a riqualificazioni di posti
abbandonati da anni per dare una casa a chi non la ha o non può
permettersela, la risposta è sempre e solo polizia. Da mesi si registra
un aumento della repressione poliziesca attorno gli spazi autogestiti
registrando aumenti vertiginosi nel numero di spazi che subiscono
analoga sorte da nord a sud.
Nulla è
importato l'appoggio del quartiere (diversi son scesi in strada a
chiedere motivazioni), a nessuno è importata la perdita di una casa di
tanti soggetti che vivono nella precarietà così come la perdita di uno
spazio che ha dato tanto al quartiere e sopratutto ai giovani e famiglie
che lo vivono.
Gli identificati, trovati all'interno nell'operazione, sono una 15ina, i denunciati 6.
Gli identificati, trovati all'interno nell'operazione, sono una 15ina, i denunciati 6.
Chi può accorra da subito a dare una mano agli occupanti!
Il comunicato degli e delle occupanti di Villa Roth, con l'indizione di un'iniziativa pubblica, questo pomeriggio a partire dalle 17.00:
VOI NON POTETE FERMARE IL VENTO – Villa Roth non si tocca, i bisogni non si sequestranoIl comunicato degli e delle occupanti di Villa Roth, con l'indizione di un'iniziativa pubblica, questo pomeriggio a partire dalle 17.00:
Questa
mattina alle 7.00, senza alcun preavviso, gli abitanti di Villa Roth
sono stati svegliati da una cinquantina di poliziotti che hanno fatto
irruzione nella struttura identificandoli, intimandogli di prendere le
loro cose e andarsene. E che, è giusto ricordarlo, non sanno dove
dormiranno stanotte. In più di due anni di occupazione, la Villa è stata
una casa per senza fissa dimora in fuga dalle disumane pratiche messe
in atto nei dormitori, famiglie migranti, giovani precari, studenti
idonei alla borsa di studio e alloggio ma non assegnatari. Ma non è
stata solo questo. La Villa è stata un cinema, un teatro, un orto, un
campetto da calcio per i bambini del quartiere, una libreria, un luogo
di socialità e cultura libero dalle logiche di profitto e dalle legali
mazzette di diritti d’autore e SIAE. Dopo essere stata abbandonata per
più di 15 anni, nell’incuria, nel degrado e alla mercè della malavita,
l’occupazione ha liberato lo spazio e gli ha ridato valore. E questo lo
sanno i vicini di casa, scesi a darci sostegno e a dire qualche
parolaccia ai poliziotti in antisommossa, che ben ricordano quando lì
dentro c’erano solo topi e giri di eroina; lo sanno i musicisti che si
sono esibiti sempre e solo a contributo libero, ma con gioia e
soddisfazione; lo sanno le mamme del quartiere, che non lasciavano più
giocare i figli per strada ma sapevano che il pomeriggio ci si
incontrava nel campetto del cortile; i teatranti, che hanno sperimentato
la libera espressione contro il guinzaglio da finanziamenti e progetti
spartiti sempre tra i soliti noti; gli ortolani che hanno imparato la
bellezza di seminare e raccogliere, e l’hanno insegnato anche a noi; gli
studenti che hanno avuto un luogo libero e autonomo dove incontrarsi
per discutere di politica; i migranti, con cui abbiamo diviso focaccia e
zighinì; i bambini che sono cresciuti fra quelle mura e che in quel
posto avevano trovato una strana ma meravigliosa famiglia. Mentre a Bari
nessuna istituzione ha intenzione di prendersi la responsabilità
politica di ciò che sta accadendo e si rimbalzano accuse e imbarazzi con
l’occhio ben aperto verso le elezioni, e invece è arrivato il momento
di prendere posizione: chi da una parte, chi dall’altra. Vogliamo i nomi
dei mandanti; i loro sgherri li rivedremo nelle piazze. Villa Roth
continua a fare ciò che ha sempre fatto: credere nell’autorganizzazione,
nella riappropriazione e nella lotta. Siamo lì davanti, con musica,
compagn*, amic*, fratelli e sorelle: ci resteremo perché Villa Roth non
finisce con i sigilli di un sequestro penale, perché non è un luogo
fisico ma un progetto, delle persone, dei bisogni e dei desideri.
Aspettiamo tutte e tutti, e non venite ad abbracciarci come se fosse un
funerale: da qui si riparte, più forti, più arrabbiati e più belli di
prima, con la musica e la gioia di continuare a lottare perché, ce lo
siamo appuntati sul petto con fierezza, “la felicità è sovversiva quando
si collettivizza”.
Le occupanti e gli occupanti di Villa RothPRESIDIO MUSICAL-SOCIALE DALLE ORE 17.00 DAVANTI VILLA ROTH: Villa Roth non si tocca, i bisogni non si sequestrano!
Già molti artisti che si sono esibiti in Villa si stanno radunando , chiunque voglia dare il suo contributo artistico ci scriva o meglio prenda armi e bagagli e venga lì. A tutti e tutte chiediamo di raggiungerci perchè ora più che mai serve prendere una posizione ed esserci non solo col cuore ma anche fisicamente.
NON SPEGNI IL SOLE SE GLI SPARI ADDOSSO!
Bari, sgombrata ex scuola
occupata da migranti
giovani e senza tetto
La solidarietà con gli abusivi
BARI – Poliziotti in tenuta antisommossa stanno sgomberando a Bari, dalle prime ore del mattino, l'edificio di una scuola in disuso, l’ex liceo scientifico Enrico Fermi in via Quarto al rione Carrassi, occupato da circa due anni da alcune famiglie senza casa, lavoratori precari, senza tetto, migranti e giovani studenti fuori sede. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la Polizia di Stato e quella provinciale.
Le forze dell’ordine hanno spiegato ai giornalisti che si tratta dell’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo per occupazione abusiva. Il provvedimento è stato emesso dal gip Roberto Oliveri Del Castillo su richiesta del pm Giuseppe Dentamaro. «Si sono presentati alle sette – ha spiegato all’ANSA uno degli abitanti – e ci hanno detto che avevamo dieci minuti per portare via le nostre cose: non ci hanno dato neppure un giorno di preavviso». Al momento gli occupanti sono impegnati a portare via dalle stanze dell’ex segreteria della scuola vestiti, mobili, pentole e anche alcuni strumenti musicali.
Nella struttura, che era stata rinominata Villa Roth, venivano organizzati eventi culturali, molto frequentati, per raccogliere fondi utili agli abitanti. «Da questa sera – hanno detto gli occupanti – non sapremo dove andare a dormire: un’azione come questa non si fa d’inverno».
La struttura era frequentata abitualmente da circa 50 persone, mentre erano 20 quelle che vi abitavano. «Da alcuni mesi – hanno spiegato gli ex occupanti - ci avevano tolto gli allacciamenti di luce e gas, e per questo motivo i bambini che prima vivevano con noi hanno dovuto lasciare la struttura perchè era diventata invivibile per piccoli dai tre ad otto anni». Alcuni residenti nella zona hanno solidarizzato con gli sgomberati.
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