mercoledì 15 gennaio 2014

Bari, sgomberata Villa Roth Occupata


altQuesta mattina, una cinquantina di poliziotti hanno sgomberato un'esperienza di occupazione a Bari, Villa Roth, dove vi abitavano una quindicina di persone tra migranti, famiglie e compagni/e che gestivano l'occupazione. Uno spazio dove aveva trovato posto negli ultimi periodi anche una libreria-biblioteca popolare e dove si svolgevano numerose attività per il quartiere, come spettacoli film, concerti e la coltivazione in giardino di prodotti della terra biologici,per il consumo degli occupanti.

Qui sotto un primo comunicato dello sgombero
E' di questa mattina a partire dalle ore 7.00 circa l'operazione di sgombero dell'occupazione di Villa Roth a Bari, occupazione nata il 26/11/2011 in un percorso di riappropriazione della casa e di spazi di socialità che a Bari purtroppo mancano.
Villa Roth in questi 2 anni passati di vita è stato per il quartiere, ma non solo, uno spazio di socialità fuori le ottiche commerciali del profitto, producendo spettacoli teatrali ed artistici vari, mostre di dipinti, serate musicali cercando di lanciare band giovanili emergenti e non solo, una libreria sociale autogestita da ragazzi, un'osteria popolare, laboratori per bambini del quartiere, orto sociale di quartiere, oltre che un uso aperto del posto a chiunque ne avesse bisogno in zona che ha comportato la costruzione di un campo da calcetto per bambini costruito insieme le mamme ed i papà del quartiere. Villa Roth era anche una casa per più di una 20ina tra senza fissa dimora, precari e studenti che da oggi rimarranno senza.
Ma tutto ciò non ha avuto importanza per il pm della procura di Bari Giuseppe Dentamaro che scavalcando gli interessi inesistenti sul posto da parte della proprietà, la provincia, (lo stabile era abbandonato da più di 15 anni!) ha fatto pressioni per lo sgombero ottenendo la firma del Gip Roberto Oliveiro che ha emanato un'ordinanza di sequestro con la bieca motivazione di un allaccio abusivo dell'acqua, scusante usata per tanti altri spazi autogestiti simili in italia. Un asso nelle mani delle procure per scavalcare i pareri della proprietà!
E' chiarissimo il disegno che tutto ciò comporta. In Italia a spazi di socialità autogestiti in maniera popolare, a riqualificazioni di posti abbandonati da anni per dare una casa a chi non la ha o non può permettersela, la risposta è sempre e solo polizia. Da mesi si registra un aumento della repressione poliziesca attorno gli spazi autogestiti registrando aumenti vertiginosi nel numero di spazi che subiscono analoga sorte da nord a sud.
Nulla è importato l'appoggio del quartiere (diversi son scesi in strada a chiedere motivazioni), a nessuno è importata la perdita di una casa di tanti soggetti che vivono nella precarietà così come la perdita di uno spazio che ha dato tanto al quartiere e sopratutto ai giovani e famiglie che lo vivono.
Gli identificati, trovati all'interno nell'operazione, sono una 15ina, i denunciati 6.
Chi può accorra da subito a dare una mano agli occupanti!

Il comunicato degli e delle occupanti di Villa Roth, con l'indizione di un'iniziativa pubblica, questo pomeriggio a partire dalle 17.00:

VOI NON POTETE FERMARE IL VENTO – Villa Roth non si tocca, i bisogni non si sequestrano
Questa mattina alle 7.00, senza alcun preavviso, gli abitanti di Villa Roth sono stati svegliati da una cinquantina di poliziotti che hanno fatto irruzione nella struttura identificandoli, intimandogli di prendere le loro cose e andarsene. E che, è giusto ricordarlo, non sanno dove dormiranno stanotte. In più di due anni di occupazione, la Villa è stata una casa per senza fissa dimora in fuga dalle disumane pratiche messe in atto nei dormitori, famiglie migranti, giovani precari, studenti idonei alla borsa di studio e alloggio ma non assegnatari. Ma non è stata solo questo. La Villa è stata un cinema, un teatro, un orto, un campetto da calcio per i bambini del quartiere, una libreria, un luogo di socialità e cultura libero dalle logiche di profitto e dalle legali mazzette di diritti d’autore e SIAE. Dopo essere stata abbandonata per più di 15 anni, nell’incuria, nel degrado e alla mercè della malavita, l’occupazione ha liberato lo spazio e gli ha ridato valore. E questo lo sanno i vicini di casa, scesi a darci sostegno e a dire qualche parolaccia ai poliziotti in antisommossa, che ben ricordano quando lì dentro c’erano solo topi e giri di eroina; lo sanno i musicisti che si sono esibiti sempre e solo a contributo libero, ma con gioia e soddisfazione; lo sanno le mamme del quartiere, che non lasciavano più giocare i figli per strada ma sapevano che il pomeriggio ci si incontrava nel campetto del cortile; i teatranti, che hanno sperimentato la libera espressione contro il guinzaglio da finanziamenti e progetti spartiti sempre tra i soliti noti; gli ortolani che hanno imparato la bellezza di seminare e raccogliere, e l’hanno insegnato anche a noi; gli studenti che hanno avuto un luogo libero e autonomo dove incontrarsi per discutere di politica; i migranti, con cui abbiamo diviso focaccia e zighinì; i bambini che sono cresciuti fra quelle mura e che in quel posto avevano trovato una strana ma meravigliosa famiglia. Mentre a Bari nessuna istituzione ha intenzione di prendersi la responsabilità politica di ciò che sta accadendo e si rimbalzano accuse e imbarazzi con l’occhio ben aperto verso le elezioni, e invece è arrivato il momento di prendere posizione: chi da una parte, chi dall’altra. Vogliamo i nomi dei mandanti; i loro sgherri li rivedremo nelle piazze.   Villa Roth continua a fare ciò che ha sempre fatto: credere nell’autorganizzazione, nella riappropriazione e nella lotta. Siamo lì davanti, con musica, compagn*, amic*, fratelli e sorelle: ci resteremo perché Villa Roth non finisce con i sigilli di un sequestro penale, perché non è un luogo fisico ma un progetto, delle persone, dei bisogni e dei desideri. Aspettiamo tutte e tutti, e non venite ad abbracciarci come se fosse un funerale: da qui si riparte, più forti,  più arrabbiati e più belli di prima, con la musica e la gioia di continuare a lottare perché, ce lo siamo appuntati sul petto con fierezza, “la felicità è sovversiva quando si collettivizza”. 
Le occupanti e gli occupanti di Villa Roth

PRESIDIO MUSICAL-SOCIALE DALLE ORE 17.00 DAVANTI VILLA ROTH: Villa Roth non si tocca, i bisogni non si sequestrano!


Già molti artisti che si sono esibiti in Villa si stanno radunando , chiunque voglia dare il suo contributo artistico ci scriva o meglio prenda armi e bagagli e venga lì. A tutti e tutte chiediamo di raggiungerci perchè ora più che mai serve prendere una posizione ed esserci non solo col cuore ma anche fisicamente.

NON SPEGNI IL SOLE SE GLI SPARI ADDOSSO!


Bari, sgombrata ex scuola
occupata da migranti
giovani e senza tetto
La solidarietà con gli abusivi


BARI – Poliziotti in tenuta antisommossa stanno sgomberando a Bari, dalle prime ore del mattino, l'edificio di una scuola in disuso, l’ex liceo scientifico Enrico Fermi in via Quarto al rione Carrassi, occupato da circa due anni da alcune famiglie senza casa, lavoratori precari, senza tetto, migranti e giovani studenti fuori sede. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la Polizia di Stato e quella provinciale.

Le forze dell’ordine hanno spiegato ai giornalisti che si tratta dell’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo per occupazione abusiva. Il provvedimento è stato emesso dal gip Roberto Oliveri Del Castillo su richiesta del pm Giuseppe Dentamaro. «Si sono presentati alle sette – ha spiegato all’ANSA uno degli abitanti – e ci hanno detto che avevamo dieci minuti per portare via le nostre cose: non ci hanno dato neppure un giorno di preavviso». Al momento gli occupanti sono impegnati a portare via dalle stanze dell’ex segreteria della scuola vestiti, mobili, pentole e anche alcuni strumenti musicali.

Nella struttura, che era stata rinominata Villa Roth, venivano organizzati eventi culturali, molto frequentati, per raccogliere fondi utili agli abitanti. «Da questa sera – hanno detto gli occupanti – non sapremo dove andare a dormire: un’azione come questa non si fa d’inverno».
La struttura era frequentata abitualmente da circa 50 persone, mentre erano 20 quelle che vi abitavano. «Da alcuni mesi – hanno spiegato gli ex occupanti - ci avevano tolto gli allacciamenti di luce e gas, e per questo motivo i bambini che prima vivevano con noi hanno dovuto lasciare la struttura perchè era diventata invivibile per piccoli dai tre ad otto anni». Alcuni residenti nella zona hanno solidarizzato con gli sgomberati.

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