Attentato a Confindustria, la pista del massimo ribasso
Al di là se questa "pista" sia quella effettiva, e al di là del fatto, scontato, che in una situazione grave di crisi, come quella di Taranto, provocata sempre dai padroni e scaricata sui lavoratori e le masse popolari, la concorrenza, la lotta per mangiarsi tra di loro dei padroni, grandi e/o piccoli, si fa più feroce e in questo la malavita sia quella già proprietaria di aziende, sia la manovalanza al servizio dell'economia e sottobosco degli appalti cresce e si consolida...
non possiamo non notare che mentre il presidente della Confindustria di Taranto denuncia il sistema degli appalti al massimo ribasso - già di per sè illegali ma in cui possono covare anche aspetti criminali, come tangenti, pressioni ricattatorio più o meno esplicite - nella nostra città questo sistema è attuato normalmente dall'Amministrazione comunale con conseguenti pesantissime sui lavoratori e lavoratrici; vale a dire, viene attuato negli appalti pubblici proprio da quelle Istituzioni che dovrebbero controllare, che dovrebbero applicare la legge, le norme contrattuali e che invece con gli appalti al massimo ribasso le violano tranquillamente.
Che dire, infatti, dell'appalto delle pulizie nelle scuole materne e asili nido comunali ottenuto dal consorzio Thesis al 36% di ribasso, e che porta a far lavorare le lavoratrici solo 1 ora e 50 minuti al giorno in violazione dei minimi di ore indicati dal CCNL e porta ad una "retribuzione" elemosina che viola le stesse linee guida della Costituzione? Che dire, sempre in questo settore, dell'avvio sorprendente l'anno scorso di un appalto che per buona parte era fotocopia di quello già in essere e che quindi avvantaggiava solo la ditta, con spreco di denaro pubblico?
Per non parlare del fatto che nella nostra città, questa volta nelle pulizie delle scuole statali, abbiamo ora appalti ministeriali ottenuti dalla Dussmann con un ribasso del 60%!!, che dovrebbe comportare un'attività lavorativa solo per 45 minuti al giorno!
Ma altro caso abbastanza recente è stato l'appalto per la ristrutturazione del Palazzo degli Uffici, dato ad un'azienda di Roma ma poi revocato dalla Prefettura per sospetto di infiltrazioni mafiose.
E guarda caso in questi appalti si presentano sempre poche e le stesse ditte... Come mai?
Con questo andazzo che dovremo aspettarci da tutti gli appalti per le bonifiche ambientali nei quartieri?
Lo Slai cobas su tutti questi appalti ha presentato in varie occasioni esposti e denunce alla Procura, ma o sono stati archiviati e sono "in sonno".
Se questa denuncia della Confindustria può essere l'occasione per andare a fondo su tutto questa gestione illegale degli appalti pubblici, su tutto il sottobosco che l'accompagna, ben venga; ma deve realmente andare a fondo...
Noi lo vogliamo non certo per schierarci tra padroni buoni e cattivi, che onestamente non ci interessa, ma perchè quelli che subiscono più di tutti, le lavoratrici e i lavoratori, possano avere giustizia e difesa delle condizioni di lavoro.
Nessun commento:
Posta un commento