Nessuno lo vuole fare! I Riva, dopo aver imboscato nei "paradisi fiscali" i miliardi di profitti, ora cercano di sottrarsi con altre manovre dal mettere soldi per l'Ilva e la città; i possibili nuovi acquirenti, indiani o italiani che siano, vogliono una Ilva nuova, pulita da debiti e impegni, praticamente regalata; il governo, tramite il commissario Gnudi accetta tutto questo e pensa di preparare una "Bad Company" in cui scaricare tutti i debiti e i "doveri" di vecchi e nuovi proprietari, nonchè, come abbiamo denunciato in altri articoli, anche gli operai considerati in esubero.
Se passa questa politica, i padroni, vecchi e nuovi, avranno un altro grosso regalo dallo Stato italiano, gli operai e le masse popolari di Taranto perderanno in tutti i sensi, come lavoro e come salute.
A chi parla di "nazionalizzazione" come la soluzione (falsa) di tutti i guai (Usb, Fiom...), il governo risponde per quello che inevitabilmente è nel sistema capitalista: un comitato d'affari dei padroni, impegnato solo a risolvere i problemi dei padroni (sfruttatori, evasori, ladri, assassini), a salvaguardare i loro mega profitti fatti sul sangue dei lavoratori.
Noi abbiamo posto e poniamo la necessità di un "decreto operaio" per difendere posti di lavoro, salute, sicurezza; ma nessuno si illuda, per questo "decreto" occorre una guerra di classe lunga e dura. Occorre che i padroni e i governi temano concretamente la minaccia di questa lotta.
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la "Bad Company" dei RIVA |
Nella saga dei Riva gli eredi, nel caso di Emilio, sono i tre figli maschi del primo matrimonio (Fabio, Claudio e Nicola, che controllano ognuno il 20 per cento della partecipazione che faceva capo al gestore del gruppo), il quarto nato dalle seconde nozze (Daniele, che ha il 15 per cento) e due nipoti (con il 12,5 per cento a testa). Il ramo di Adriano Riva, invece, ha come eredi due figli maschi, Cesare e Angelo, più un nipote. Nella nuova governance non c’è più un uomo solo al comando, com’era stato con Emilio Riva, ma Claudio e Cesare, che hanno avuto mandato di guidare il gruppo familiare per cinque anni.
La rinuncia all’eredità è comunque una scelta che si fa solo in casi gravi. Nel caso specifico le inchieste avviate dalla magistratura di Taranto e Milano sono in pieno svolgimento e dagli esiti imprevedibili. La morte di Emilio Riva estingue le responsabilità penali, che ovviamente non sono trasferibili agli eredi, ma resta aperto il problema delle responsabilità civili.
Il commissario-piazzista Gnudi |
Di sicuro nessun acquirente accetterà di prendersi i rischi del passato e, molto probabilmente, lo schema della vendita sarà la creazione di due società: la bad company, in cui resteranno rischi civili e patrimoniali, e la nuova Ilva. In più c’è il filone dei reati fiscali e societari su cui sta indagando la magistratura milanese... Meglio, di conseguenza, tirarsene fuori.
Il nuovo padrone Mittal |
Tanto che, alla fine, il prezzo potrebbe avvicinarsi allo zero. O risultare perfino negativo".
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