NO! Per noi proletari, le morti non sono tutte uguali!
Ci sono le morti degli operai - che devono essere chiamate: assassinii! che non sono "vittime del Lavoro", ma vittime dello sporco profitto dei padroni fatto sullo sfruttamento e sul sangue, e vittime di uno Stato al servizio dei padroni che non difende la sicurezza di chi lavora e non dà giustizia;
e ci sono le morti di chi difende questo Stato, di chi ritiene che il suo "dovere" è mettersi al servizio di uno Stato e di Governi che negano lavoro e salute, che fanno le leggi che permettono ai padroni criminali di farsi i paradisi fiscali e avere al massimo processi farsa; un sistema sociale che anche in questi giorni mentre riserva un "trattamento di riguardo" a Fabio Riva, mette in pericolo di vita Alessandro, operaio Ilva,
NO! Per noi proletari, le morti non sono tutte uguali!
Ci sono le morti delle stragi di popolazioni, uomini, donne, giovani, come quella di Viareggio, causate da un Stato che devasta i territori, che spende miliardi per le missioni militari e gli armamenti, per difendere l'economia dei padroni e nulla fa per garantire la vita delle popolazioni;
e ci sono le morti delle forze dell'ordine che, al di là di qualche gesto eroico, isolato, in controtendenza, sono usate per la repressione verso le masse, i giovani che lottano contro la devastazioni e le stragi impunite
NO! Per noi proletari, le morti non sono tutte uguali!
Ci sono le morti di giornalisti che vanno nei paesi in cui il nostro imperialismo fa i suoi sporchi affari e le guerre, e vengono uccisi perchè denunciano questi sporchi affari;
e ci sono le morti dei militari che vanno in missione di guerra per difendere gli interessi economici e strategici dell'Italia imperialista, contro le popolazioni!
NO! Per noi proletari, queste morti non possono essere messe sullo stesso piano!
IL 12 GIUGNO - GIORNO IN CUI, CON PAOLO FRANCO E PASQUALE D'ETTORRE, ASSASSINATI DAL CROLLO DI UNA GRU DELL'ILVA, COMINCIARONO A MORIRE ANCHE GLI OPERAI GIOVANI DELLA NUOVA GENERAZIONE/CARNE DA MACELLO DI RIVA, e sono continuati a morire fino ai Claudio, ai Francesco, ai Ciro... - noi dello Slai cobas sc, della Rete nazionale per la sicurezza che fondammo l'associazione che porta questo nome (ma che poi la dovemmo lasciare per la degenerazione portata dal suo presidente), questa data la vogliamo ricordare SOLO E SOLTANTO per gli operai assassinati in Ilva, nell'appalto Ilva, e per tutti gli operai.
E riteniamo un'offesa alla memoria di questi operai che questa giornata, che nei primi anni è stata, per il ruolo della Rete, piena di iniziative di lotta, di denuncia, di impegni concreti, sia poi diventata una rituale, fredda celebrazione fatta proprio insieme a quelle Istituzioni, sia nazionali che locali, complici e ipocrite.
COSI' I NOSTRI OPERAI MORTI VENGONO SEPOLTI UN'ALTRA VOLTA!
NOI NON VOGLIAMO "CELEBRARE" UNA VOLTA ALL'ANNO, VOGLIAMO E LOTTIAMO OGNI GIORNO, E VOGLIAMO ROVESCIARE QUESTO STATO E QUESTO SISTEMA DEI PADRONI ASSASSINI
Rete Nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e sui territori - Taranto
Slai cobas per il sindacato di classe - Taranto
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