Nonostante l'evidenza di tutto ciò che arriva all'impianto di selezione della Pasquinelli - rifiuti pericolosi, amianto, rifiuti non differenziati e/o scaricati con i rifiuti normali; nonostante le numerose segnalazioni di situazioni vergognose da parte dei cittadini dei quartieri; nonostante l'evidente risultato perdente sotto tutti i profili, ambientale, economico, occupazionale, di come viene fatta nei tre quartieri la raccolta differenziata, l'Amiu continua a persistere, ad addebitare sempre e solo ai cittadini le cause, con l'unica prospettiva, sempre più presente nei suoi progetti, di cedere all'esterno la selezione della differenziata.
In realtà è depositato da vari anni in Regione un progetto articolato di raccolta, ciclo e riciclo rifiuti fatto da vecchie amministrazioni dell'Amiu, che però è rimasto nei cassetti.
I Disoccupati Organizzati slai cobas nel 2010 avevano anch'essi presentato un progetto per la raccolta porta a porta, fatto un convegno, a cui avevano anche partecipato ditte esperte nella raccolta differenziata porta a porta, documentato altre realtà in cui la raccolta costituiva per i Comuni anche un ritorno economico, dopo una prima fase in cui chiaramente vanno investite risorse.
Ma l'Amiu persiste a ritenere che l'unico modo di fare, di NON fare la raccolta, è quello in corso.
Nel progetto, sulla base di queste altre esperienze positive, si era indicata come unica proficua strada, quella di organizzare e gestire un servizio specifico di raccolta differenziata porta a porta, scorporato dall'attività ordinaria dell'Amiu.
Ma l'Amiu persiste a farla come parte della più generale raccolta rifiuti, con il personale che fa chiaramente solo raccolta, senza controllo, senza rapporto con i cittadini.
Prima l'Amiu, il Comune hanno "svitato i bulloni" e poi si lamentano e minacciano di abbandonare il servizio di selezione differenziata con tutti i lavoratori, creando tra l'altro tra i lavoratori un clima ricattatorio, di imbarbarimento, per cui per la preoccupazione di perdita del lavoro, una parte dei lavoratori accetta di continuare a lavorare anche in presenza di amianto, sta zitta quando passa dalle loro mani, creando un divisione tra gli stessi lavoratori, tra buoni, quelli che lavorano e piegano la testa e cattivi quelli che vogliono difendere il lavoro ma anche la salute.
PER QUESTO LA LOTTA DEI LAVORATORI DELLA PASQUINELLI, DEI DICOCCUPATI ORGANIZZATI VA OLTRE LA MATERIA SINDACALE, E' UNA LOTTA DI DIGNITA', DI DIRITTI INTOCCABILI DEI LAVORATORI, DI CIVILTA'.
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