Ma c'è da dire che in questi anni, i governi, la Regione, i partiti, soprattutto PD e di opposizione, hanno steso i tappeti d'oro a teleperformance e, come non ci stancheremo mai di ricordare, i rappresentanti dei partiti avevano le assemblee organizzata dall'azienda per fare campagne elettorali all'interno; gli stessi partiti che ora denunciano e strillano.
E c'è da dire che tutto questo andazzo per anni è stato appoggiato dagli stessi sindacati che ora indicono le mobilitazioni di lotta, facendosi portavoci delle richieste dell'azienda verso i governi e siglando contratti ricattatori.
ORA QUESTO E' IL RISULTATO.
SPERIAMO FORTEMENTE CHE NON SIA TROPPO TARDI E CHE NON SUCCEDA CHE, BENE CHE VADA, I POSTI DI LAVORO VERRANNO "SALVATI" A FRONTE DI UN FORTE PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI LAVORO E SALARIALI E DEI DIRITTI DEI LAVORATORI.
"Adesione allo sciopero dell'85%, ieri giovedì 11 giugno, nelle ultime due
ore di ciascun turno. Lo hanno proclamato i sindacati di categoria dei
dipendenti di Teleperformance, a Taranto, dopo l'ultimo incontro in cui
l'azienda ha comunicato l'avvio del processo di societarizzazione: è
prevista la creazione di una newco per gestire la sede di Fiumicino e la
conferma dell'attuale società 'In e Out spa' per le sedi di Roma e
Taranto, ma con la trasformazione dei attuali contratti ed il passaggio
alle 20 ore settimanali...
L'accordo sindacale firmato nel gennaio 2013 scade il 30 giugno. L'azienda ha spiegato, a proposito della società
'In e Out spa' che gestisce le sedi di Roma e Taranto, attualmente in
perdita, che la compagine "dovrà trovare le modalità di pervenire ad un
equilibrio di conto economico che non prescinda dalla tutela dei costi
del lavoro e da una maggiore flessibilità"...
L'accordo sindacale firmato nel gennaio 2013 scade il 30 giugno. L'azienda ha spiegato, a proposito della società
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