Notizia presa da AGI (Agenzia Giornalistica Italia)
Ilva: attesa domani decisione gip su convalida sequestro altoforno
(AGI) - Taranto, 28 giu. - Dovrebbe esprimersi probabilmente domani il gip del Tribunale di Taranto, Martino Rosati, in merito alla convalida o meno del sequestro senza facolta' d'uso dell'altoforno 2 dell'Ilva di Taranto ordinato la scorsa settimana dalla Procura a seguito dell'incidente mortale nel quale e' rimasto vittima il 35enne Alessandro Morricella, di Martina Franca (Taranto), dipendente dello stesso stabilimento siderurgico. Al gip Rosati il dossier dell'altoforno 2 e' stato trasmesso da alcuni giorni e nel fine settimana sul problema specifico ci sono stati alcuni incontri tra gli avvocati dell'Ilva e la Procura. Ottenere un sequestro con facolta' d'uso dell'altoforno 2 perche' non utilizzare del tutto l'impianto, cosi' come disposto dal magistrato, significa fermarlo definitivamente e mettere a rischio la tenuta complessiva e la sicurezza dello stabilimento siderurgico. Perche' alla fermata dell'altoforno 2 seguirebbe anche quella dell'ultimo altoforno in produzione: il numero 4. Questo l'obiettivo che si e' posta l'Ilva che, nei giorni scorsi, attraverso i suoi avvocati, ha intensificato il confronto con la Procura. All'indomani della notifica del sequestro e dell'avvio delle operazioni preliminari per la fermata dell'altoforno 2, l'Ilva ha annunciato che avrebbe impugnato il provvedimento dell'autorita' giudiziaria al Tribunale del riesame alfine di ottenerne l'annullamento. Una possibilita' che non e' venuta meno, ma che ora l'Ilva mette in subordine. I commissari e gli avvocati dell'azienda vogliono infatti vedere se, senza arrivare al Riesame, e' possibile ottenere dalla Magistratura una modifica del sequestro, trasformandolo da senza facolta' d'uso a con facolta' d'uso. In pratica, come era gia' prima. Perche', prima che scattasse l'ultimo provvedimento a valle dell'incidente mortale, l'altoforno 2, cosi' come tutti gli altiforni e gli impianti dell'area a caldo dell'Ilva di Taranto, erano sequestrati ma con facolta' d'uso. Un sequestro che discende dall'inchiesta giudiziaria di luglio 2012 e poi attenuatato con la legge 231 del 2012. Adesso per tutti gli impianti dell'area a caldo continua ad esserci il sequestro con facolta' d'uso ad eccezione dell'altoforno 2 per il grave infortunio accaduto lo scorso 8 giugno. Ma come modificare il sequestro dell'altoforno 2? Nelle relazioni tecniche consegnate alla Procura, l'Ilva da un lato spiega di aver adempiuto alle prescrizioni ordinate dallo Spesal, il servizio dell'Asl che si occupa di prevenzione e sicurezza del lavoro, all'indomani dell'incidente mortale, e dall'altro illustra cosa intende fare per aumentare il livello di sicurezza sullo stesso altoforno 2. Da questo punto di vista, l'Ilva pensa a tre interventi: aumento della protezione fisica dei lavoratori che operano sul campo di colata, protezione rispetto a fiammate anomale e fuoriuscita di ghisa ad elevata temperatura ed altro materiale incandescente; trasferimento dall'uomo alle macchine di alcune funzioni operative come il controllo della temperatura della ghisa in fase di colaggio e prelievo della ghisa stessa per verificarne la temperatura (si tratta proprio della mansione che stava svolgendo il lavoratore morto). Infine, l'Ilva vuole installare anche sull'altoforno 2 un dispositivo finalizzato a ridurre la diffusione delle polveri e quindi a migliorare l'impatto ambientale. I primi due interventi potrebbero essere eseguiti in tempi brevi, si apprende da fonti aziendali, il terzo invece, che non e' una misura di sicurezza sul lavoro ma anti-inquinamento, richiede circa un anno. Tale dispositivo ambientale e' gia' sui piani di colata degli altiforni 5 e 1, entrambi attualmente non operativi perche' sottoposti agli adeguamenti prescitti dall'Autorizzazione integrata ambientale. Per quanto riguarda il sequestro, fonti aziendali non escludono che lo stesso sostituto procuratore De Luca possa modificare il provvedimento anche dopo un'eventuale convalida da parte del gip. L'Ilva, che attualmente marcia con solo due altiforni, il 2 e il 4, ha gia' fatto presente che nel caso dovesse procedere con lo stop dell'altoforno 2, fermerebbe anche il 4 perche' un solo impianto non puo' reggere uno stabilimento cosi' grande e complesso quale e' il siderurgico di Taranto. Un solo altoforno, inoltre, non potrebbe assicurare la necessaria sicurezza allo smaltimento dei gas e all'attivita' della centrale elettrica, tant'e' che l'Ilva ha gia' fatto un cronoprogramma per la fermata dell'altoforno 4 che scatterebbe subito dopo la fermata dell'altoforno 2. In pratica sull'altro altoforno si agirebbe da meta' luglio a fine luglio. Questo starebbe a dimostrare che lo stop dell'altoforno 4 non e' piu' un'eventualita' per l'Ilva ma una strada di fatto obbligata. Nell'incontro dei giorni scorsi con i sindacati metalmeccanici l'Ilva ha lasciato per ora tutto in sospeso anche sul piano occupazionale, limitandosi solo ad avviare la preparazione dell'altoforno 2 (individuato il team tecnico e ordinati i materiali necessari) perche' prima vuole capire come evolve la partita sul versante giudiziaria. Da rilevare che contro lo stop definitivo dell'altoforno 2, che trascinerebbe dietro di sè anche il resto del siderurgico, hanno gia' preso posizione i sindacati e Confindustria Taranto, la quale in una nota ha giudicato "punto di non ritorno" lo spegnimento dell'altoforno. Morricella l'8 giugno, mentre era addetto a prelevare la ghisa per sottoporla al controllo della temperatura, riporto' ustioni di terzo grado sul 90 per cento del corpo. E' morto il pomeriggio del 12 giugno nella rianimazione del Policlinico di Bari dove era stato trasferito la sera stessa dell'8 giugno. Sono dieci, intanto, gli indagati della Procura (sono accusati di omicidio colposo) per la morte di Morricella. Tra i dieci indagati, c'e' anche il direttore del siderurgico di Taranto, Ruggero Cola.
RedBullet
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