Dalle discussione/inchiesta tra gli operai è stato confermato che la fuoruiuscita della ghisa che ha investito tutto il corpo di Alessandro: "Sembrava una torcia umana", è dovuta allo stato dell'Altoforno 2, e quindi a cause strutturali; questo Altoforno sono quasi 20 anni che non viene ristrutturato ed era stato sottoposto a sequestro durante l'inchiesta Todisco.
Certo, le conseguenze tragiche dovute alla forte pressione e alla quantità di ghisa che ha investito Alessandro, non potevano essere evitate dai PDI, ma emergerebbe che anche i DPI indossati non erano quelli adatti; invece che respingenti hanno agito da moltiplicatore degli effetti sul corpo della ghisa bollente; alcuni operai dicevano che il casco e la tuta è come se si fossero incollati sul corpo.
E gli operai hanno raccontato vari altri episodi precedenti sempre nella stessa area che pur se molto meno gravi hanno comportato infortuni.
La denuncia più forte è stata verso i sindacati interni, "tutti" dicevano gli operai, con Rls e Rsu che proprio nei reparti più a rischio non si fanno vedere, non pretendono controlli preventivi.
Poi, i contratti di solidarietà hanno ridotto il numero dei lavoratori sui reparti, e chiaramente questo pesa sulla sicurezza.
Ma nello stesso tempo, diceva un operaio, "qui continuano ad entrare operai nuovi, amici e parenti di sindacalisti... Come mai, nonostante i vari pensionamenti in questi anni, il numero totale dei lavoratori resta sempre lo stesso?".
Tanti operai riconoscevano che lo Slai cobas da tempo sul problema della sicurezza ha indicato la strada della lotta, ha indicato una piattaforma: da una postazione fissa ispettiva in Ilva a un aumento e modifica del ruolo degli Rls, che devono essere eletti dai lavoratori e sempre revocabili, ecc. Ma, purtroppo, il clima di sfiducia, di paura di ritorsione dei capi è tuttora l'aspetto prevalente. Anche se lo sciopero dopo l'infortunio di Alessandro è riuscito.
E questo è un segnale positivo.
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