Riportiamo l'introduzione all'incontro fatto da una compagna di proletari comunisti.
Segue la registrazione dell'intervento del Prof. Di Marco.
Siamo sempre contenti della venuta di Di Marco, perchè ogni volta sono da stimolo per la Formazione operaia. Questo incontro di Taranto è in continuità/sviluppo coi gruppi di studio che abbiamo fatto sul testo di Marx “Le lotte di classe in Francia”.
Un altro incontro con Di Marco si è fatto a Bergamo con la partecipazione di operai di fabbriche e della logistica, un altro è previsto a fine luglio a Palermo.
A Taranto sul testo di Marx abbiamo fatto un lungo lavoro in questi mesi che prima è iniziato attraverso le lezioni on line del giovedì, apparse da settembre 2018 fino a marzo 2019; poi, non avevamo ancora finito questo lavoro on line, abbiamo cominciato i gruppi di studio, in cui via via abbiamo anche migliorato il metodo di lavoro, affinchè fossero utili.
All'inizio vi erano due questioni. Abbiamo visto che era assolutamente necessario che ci fosse un intreccio tra studio individuale e il momento collettivo del gruppo di studio. Senza lo studio individuale nel gruppo di studio si rischiava che parlassero solo alcuni e che mancasse un lavoro personale, anche uno sforzo personale di comprendere l'importante testo di Marx, di capirne la
sostanza, di riflettere, e poi di riportare nel gruppo di studio le riflessioni, i passaggi che si voleva sottolineare o eventualmente le domande da discutere insieme.
sostanza, di riflettere, e poi di riportare nel gruppo di studio le riflessioni, i passaggi che si voleva sottolineare o eventualmente le domande da discutere insieme.
Questo metodo, studio individuale e studio collettivo, è quindi proseguito nelle altre riunioni, tant'è che quasi tutti i compagni hanno fatto anche un lavoro di scrittura, sia precedente sia post gruppi di studio; anche questo è stato importante perchè era un impegno soggettivo di comprensione,
assimilazione, per fare proprie in maniera più solida le questioni poste da Marx.
L'altro problema che all'inizio si è presentato è stata una sorta di difficoltà nel seguire gli avvenimenti descritti da Marx. Chiaramente Marx ne “Le lotte di classe in Francia” segue quasi giorno per giorno gli avvenimenti, nomina i vari personaggi. Quindi, per alcune compagne, compagni proletari c'è stata all'inizio una difficoltà a seguire i vari passaggi, data anche una scarsa conoscenza dei fatti di questo importante periodo storico. Questo se alcuni compagni l'hanno affrontato anche approfondendo con proprie letture collaterali quel periodo storico 48-49; poi si è capito che non è che bisognava troppo bloccarsi sui nomi, ecc. - anche perchè, come poi dirà Di Marco, quei nomi sono come delle “maschere” dietro cui c'è la lotta di classe.
Come abbiamo scritto nelle conclusione del Quaderno: “La scienza è scienza. Si studia e si assimila con sforzo e passione. La scienza della rivoluzione non è solo un libro, è vita fusa con l'attività ed esperienza”.
E questo si è visto nel lavoro di studio che si è fatto a Taranto. Da un lato esso richiede un impegno, uno sforzo, però dall'altro è passione, stimolo.
Abbiamo raccolto in un nuovo Quaderno sia le lezioni on linea sia il lavoro, interventi nei gruppi di studio: dei vari gruppi di studio abbiamo voluto raccogliere tutti gli interventi, tutto il dibattito, al di là del fatto che alcuni interventi sono ancora grezzi, e su cui bisogna tornarci; ma è partendo da questo che si può andare avanti, altrimenti si comincia sempre da zero.
A Taranto è dove il dibattito è stato più ampio, e approfondito, ha toccato tutte le questioni poste dal testo, e tutti i compagni, a partire da quelli operai, dopo un primo momento di difficoltà si sono impegnati e tutti hanno dato un contributo importante.
A Bergamo, dove c'è stata più partecipazione da parte di operai della Dalmine, altre fabbriche, lavoratori della logistica, molto spazio è stato dato ad interventi che mettevano in rapporto gli avvenimenti descritti da Marx con avvenimenti e politiche odierne, come vi sono state domande da parte degli operai, in cui, al di là di limiti, la questione importante è che ci si pone il problema, ci si pongono degli interrogativi.
A Palermo, il gruppo di studio è stato più ristretto nella sua continuità, questo ha però permesso un livello più qualitativo. In altre città, i compagni erano a volte da soli a fare questo lavoro di studio, ma questo non ha impedito di farlo in maniera disciplinata e proficua.
Abbiamo cominciato a studiare “Le lotte di classe in Francia”, il primo dei tre testi storici di Marx, perchè era il testo più necessario al lavoro rivoluzionario in questa fase.
Ma anche il “18 Brumaio” e “La guerra civile in Francia” sono testi fondamentali. Su questi testi a Taranto abbiamo fatto due incontri, uno di presentazione sintetica del “18 Brumaio”, l'altro su "La guerra civile in Francia" in occasione dell'anniversario della Comune di Parigi.
Nel lavoro su Le lotte di classe in Francia” il tema principale su cui ci si è molto soffermati e discusso è: la sconfitta chiave della vittoria per il proletariato. Significato scientifico, storico, del perchè la sconfitta non è una “sconfitta” ma è invece il necessario passaggio per liberarsi di illusioni e fronzoli e trovare la strada del proletariato.
Quindi, tutta la importante questione del rapporto piccola borghesia e proletariato; tutta l'articolazione delle posizioni, concezioni, prassi della piccola borghesia che fanno da freno, strumentalizzano il proletariato, e quindi la necessità del proletariato di conquistare la sua autonomia sia organizzativa che di lotta. Questo testo di Marx è fondamentale anche in una fase come questa, in cui l'azione, il peso sovrabbondante, quasi schiacciante, della piccola borghesia, sia organizzata sia non organizzata, delle sue concezioni, delle sue teorie sul proletariato, influenza settori anche proletari; quindi è quanto mai opportuno che questo testo venga impugnato dai compagni, dai lavoratori più coscienti.
Su questo vari interventi hanno permesso di affrontare un pò tutto il quadro: la questione della critica al parlamento – Marx scrive come il Parlamento fa propria la parola del “lavoro”, ma che diventa questa parola d'ordine? Diventa un Ministero del lavoro che non ha nessun potere... e nel governo un solo operaio a fronte della maggioranza dei borghesi; la questione che anche la piccola borghesia, una volta che non serve più alla grande borghesia per schiacciare il proletariato si ritrova anch'essa senza “bottega”, senza “casa”, ecc.
Per concludere il testo “le lotte di classe in Francia” è un'arma fondamentale.
L'INTERVENTO DEL PROF. GIUSEPPE DI MARCO
Nessun commento:
Posta un commento