La partecipazione è stato il dato importante - molti operai e molta popolazione di Fragagnano tutti solidali e stretti alla famiglia del giovane operaio di cui campeggiava in piazza l'immagine sorridente
Ma è stato a nostro giudizio l'unico dato positivo, perchè il resto è stato all'insegna dell'ipocrisia - con la presenza delle sorridenti managers dell'ArcelorMittal, Annalisa Pasquini e Patrizia Carrarini, il Prefetto e, come si dice, le autorità civili e militari - assenti esponenti del Governo e il presenzialista pres. regione Puglia Emiliano - senza neanche un gesto di protesta e dissenso da parte della massa presente, solerte invece nel recitare le preghiere.
Mimmo Massaro è volato con i palloncini in cielo e tutti si sono sentiti commossi e assolti, anche se sono tutti coinvolti.
Nella 'messa cantata' l'arcivescovo Santoro ha detto parole di denuncia:
Chiedo per rispetto alla famiglia di Mimmo e per tutti noi che si faccia chiarezza e giustizia. Vorrei gridare ancora una volta: basta morti; si lavora per vivere, non per morire“. “Ora – dico basta al rimpallo di responsabilità, agli impianti fatiscenti, alla logica del puro profitto, basta alla vergognosa strumentalizzazione di questo dolore per qualsiasi motivo. Chi ha competenza si senta responsabile di dare delle risposte e delle soluzioni immediate, senta l’impegno bruciante e scomodo di metterci la faccia e di rischiare veramente per Taranto dove a rischiare e a perire sono solo i poveri! Sono solo i lavoratori. E questi prima di ogni strategia economica e politica vogliono solo lavorare. Ma con sicurezza e dignità difendendo la salute e l’ambiente“.
Parole condivise ma che non hanno realmente scosso la piazza.
Mimmo Massaro è volato con i palloncini in cielo e tutti si sono sentiti commossi e assolti, anche se sono tutti coinvolti.
Nella 'messa cantata' l'arcivescovo Santoro ha detto parole di denuncia:
Chiedo per rispetto alla famiglia di Mimmo e per tutti noi che si faccia chiarezza e giustizia. Vorrei gridare ancora una volta: basta morti; si lavora per vivere, non per morire“. “Ora – dico basta al rimpallo di responsabilità, agli impianti fatiscenti, alla logica del puro profitto, basta alla vergognosa strumentalizzazione di questo dolore per qualsiasi motivo. Chi ha competenza si senta responsabile di dare delle risposte e delle soluzioni immediate, senta l’impegno bruciante e scomodo di metterci la faccia e di rischiare veramente per Taranto dove a rischiare e a perire sono solo i poveri! Sono solo i lavoratori. E questi prima di ogni strategia economica e politica vogliono solo lavorare. Ma con sicurezza e dignità difendendo la salute e l’ambiente“.
Parole condivise ma che non hanno realmente scosso la piazza.
Basta morti annunciate che hanno chiare logica e responsabilità: a distanza di anni un operaio muore nelle stesse circostanze di una precedente morte, come denuncia Zaccaria, padre del precedente giovane operaio gruista - una voce che anche ieri non si è fermata mai nel denunciare a stampa e tv le responsabilità passate e future dei padroni, gestori della 'fabbrica della morte'.
Basta morti sul lavoro, da lavoro, da inquinamento, basta funerali 'commossi e silenti'!
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