Il silenzio è caduto completamente sulla situazione degli operai Ilva AS lasciati fuori dalla fabbrica, tenuti a fare corsi di formazione (obbligatori) che se aggiungono qualche utile conoscenza professionale, non hanno alcun valore per quanto riguarda il futuro lavorativo.
Ora l'accordo ArcelorMittal/Fim, Fiom, Uilm sulla cassintegrazione ordinaria permanente per gli operai di AM, e la politica aziendale di terziarizzazione, tagli del costo del lavoro (vedi appalto), rischiano veramente di mettere una pietra tombale sulla questione del rientro in fabbrica dei cigs Ilva AS.
MA IL RIENTRO IN FABBRICA E' L'UNICA COSA SERIA PER CUI VALE LA PENA DI FARSI SENTIRE! Tutto il resto: integrazione all'indennità, altri corsi sono miserie, a cui non si può svendere la propria dignità!
Lo Slai cobas - che anche ieri è andato ai corsi per parlare con gli operai - indica due strade, da percorrere insieme:
- estendere il ricorso (che operai Slai cobas hanno già cominciato a depositare in Tribunale) pilota CONTRO L'INTERO ACCORDO, per fare considerare l'intero accordo illegittimo e farlo decadere, perchè tutti entrino in fabbrica;
- riprendere l'iniziativa di mobilitazione, per tornare ad essere visibili, contro il governo (corresponsabile dell'accordo del 6 settembre 2018), contro ArcelorMittal.
Per questo indichiamo la data del 25 ottobre - in quel giorno in tutt'Italia, in tante fabbriche e posti di lavoro i lavoratori scenderanno in sciopero, indetto da sindacati di base, per il lavoro, il salario, i diritti, contro il governo dei padroni
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