da liberi e pensanti
Come si pesa l’ipocrisia del sistema occidentale ? In euro naturalmente (o in dollari).
Il teatro dell’ipocrisia di cui Donald Trump è attore protagonista,
simulando disappunto per un attacco in realtà favorito dalle sue manovre
al fronte e addirittura “caldeggiato” al sultano Erdogan. Un indegno
voltafaccia con cui abbandona un popolo che era stato artefice della
sconfitta dell’ISIS e l’unico esperimento
di governo della regione che ricordi uno stato laico europeo. Il
cartello del Rojava, «fabbrica democratica» al confine turco-siriano
adesso dice: «Chiuso per tradimento americano».
L’ipocrisia
dell’Europa, che con Juncker minaccia di tagliare i "finanziamenti ad
Ankara" mentre Francia, Germania, Gran Bretagna, Polonia e Belgio
chiedono consultazioni urgenti al Consiglio di Sicurezza Onu.
L’ipocrisia dell’Italia, che per bocca di Giuseppe Conte si dice
“preoccupata per l’azione unilaterale turca che potrebbe destabilizzare
l’intera regione” mentre la Turchia (secondo esercito della nato per
potenza) è uno dei principali clienti dell’industria bellica italiana,
con vendite autorizzate per 360 milioni di euro solo nel 2018. Per la
cronaca il porto di Taranto è nelle mani della turca Yilport e questo
avrà la sua importanza nei rapporti internazionali ed è bene porsi
domande visto che si tratta di un paese che, con l'avvio delle
operazioni militari in Siria, diventa un Paese in stato di conflitto
armato, a cui secondo la legge 185/90 non è possibile vendere armi.
La nostra e la vostra ipocrisia, che di qui a breve si trasformerà in
odio quando migliaia di profughi saranno costretti a bussare ai nostri
confini in fuga da un presente di morte di cui siamo i primi artefici.
Il teatro dell’ipocrisia di cui Donald Trump è attore protagonista, simulando disappunto per un attacco in realtà favorito dalle sue manovre al fronte e addirittura “caldeggiato” al sultano Erdogan. Un indegno voltafaccia con cui abbandona un popolo che era stato artefice della sconfitta dell’ISIS e l’unico esperimento di governo della regione che ricordi uno stato laico europeo. Il cartello del Rojava, «fabbrica democratica» al confine turco-siriano adesso dice: «Chiuso per tradimento americano».
L’ipocrisia dell’Europa, che con Juncker minaccia di tagliare i "finanziamenti ad Ankara" mentre Francia, Germania, Gran Bretagna, Polonia e Belgio chiedono consultazioni urgenti al Consiglio di Sicurezza Onu.
L’ipocrisia dell’Italia, che per bocca di Giuseppe Conte si dice “preoccupata per l’azione unilaterale turca che potrebbe destabilizzare l’intera regione” mentre la Turchia (secondo esercito della nato per potenza) è uno dei principali clienti dell’industria bellica italiana, con vendite autorizzate per 360 milioni di euro solo nel 2018. Per la cronaca il porto di Taranto è nelle mani della turca Yilport e questo avrà la sua importanza nei rapporti internazionali ed è bene porsi domande visto che si tratta di un paese che, con l'avvio delle operazioni militari in Siria, diventa un Paese in stato di conflitto armato, a cui secondo la legge 185/90 non è possibile vendere armi.
La nostra e la vostra ipocrisia, che di qui a breve si trasformerà in odio quando migliaia di profughi saranno costretti a bussare ai nostri confini in fuga da un presente di morte di cui siamo i primi artefici.
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