L’ipotesi di reato di dodici tra dirigenti, responsabili di reparto e
medici dipendenti Italsider/ILVA imputati per le morti e malattie di
quattro operai del Siderurgico tarantino, tre decessi per mesotelioma e un ammalato di asbestosi.
Il procedimento dinanzi al GUP proseguirà il 21 gennaio 2020
e dovrà stabilire se e quali imputati responsabili del siderurgico di
Taranto andranno a processo per quelle morti e malattie causate
dall’amianto.
Tra i dodici imputati del siderurgico tarantino vi sono sette tra Direttori di Stabilimento, tre Responsabili di Reparto e due Medici competenti accusati a vario titolo per la morte di mesotelioma pleurico di tre operai di reparto e per la malattia di asbestosi in un quarto operaio manutentore elettrico. Il GUP dovrà decidere se aprire il processo e confermare il capo d’imputazione per gli imputati che sono accusati per i danni alla salute delle vittime. L’accusa indica per gli imputati quale capo d’imputazione di colpa imprudenza, negligenza, imperizia e inosservanza delle norme sull’igiene del lavoro in quanto esponevano al rischio amianto i lavoratori non prevedendo l’uso e l’assegnazione di D.P.I. ( Dispositivi Protezione Individuale ), non formando ne informando i lavoratori sul rischio amianto, pur adibendoli a lavorazioni che gli esponevano a polveri di amianto e fumi.
Il GUP sulla base degli elementi formulati dovrà esprimersi sull’eventuale rinvio a giudizio aprendo il processo penale per gli imputati dell’Italsider/ILVA di Taranto con periodi compresi tra il 1973 ed il 2012. CONTRAMIANTO ritiene “che in relazione al fenomeno degli esposti amianto al Siderurgico di Taranto che riguarda migliaia di lavoratori ILVA/Italsider vada attuata una adeguata sorveglianza sanitaria che accerti le reali condizioni di salute dei 35.000 ex esposti all’amianto del siderurgico tarantino rafforzando sul territorio un programma di tutela sanitaria per rendere effettivo il diritto alla salute. Una situazione sanitaria preoccupante con numerosi lavoratori ed ex esposti amianto del siderurgico che si ammalano e muoiono“.
“continua a registrare altri casi mortali di cancro legati alle passate esposizioni amianto in lavoratori ILVA/Italsider di Taranto, prevalentemente mesotelioma e tumore polmonare ma anche cancro alla laringe, una strage inarrestabile che colpisce anche altri organi, oltre ad altre patologie quali asbestosi, placche e fibrosi polmonari. Secondo dati recenti in archivio CONTRAMIANTO ad oggi i casi di mesotelioma a Taranto hanno superato le 500 morti con oltre 200 mesotelioma professionali che sono legati a lavoratori diretti ed indotto del Siderurgico“.
Tra i dodici imputati del siderurgico tarantino vi sono sette tra Direttori di Stabilimento, tre Responsabili di Reparto e due Medici competenti accusati a vario titolo per la morte di mesotelioma pleurico di tre operai di reparto e per la malattia di asbestosi in un quarto operaio manutentore elettrico. Il GUP dovrà decidere se aprire il processo e confermare il capo d’imputazione per gli imputati che sono accusati per i danni alla salute delle vittime. L’accusa indica per gli imputati quale capo d’imputazione di colpa imprudenza, negligenza, imperizia e inosservanza delle norme sull’igiene del lavoro in quanto esponevano al rischio amianto i lavoratori non prevedendo l’uso e l’assegnazione di D.P.I. ( Dispositivi Protezione Individuale ), non formando ne informando i lavoratori sul rischio amianto, pur adibendoli a lavorazioni che gli esponevano a polveri di amianto e fumi.
Il GUP sulla base degli elementi formulati dovrà esprimersi sull’eventuale rinvio a giudizio aprendo il processo penale per gli imputati dell’Italsider/ILVA di Taranto con periodi compresi tra il 1973 ed il 2012. CONTRAMIANTO ritiene “che in relazione al fenomeno degli esposti amianto al Siderurgico di Taranto che riguarda migliaia di lavoratori ILVA/Italsider vada attuata una adeguata sorveglianza sanitaria che accerti le reali condizioni di salute dei 35.000 ex esposti all’amianto del siderurgico tarantino rafforzando sul territorio un programma di tutela sanitaria per rendere effettivo il diritto alla salute. Una situazione sanitaria preoccupante con numerosi lavoratori ed ex esposti amianto del siderurgico che si ammalano e muoiono“.
“continua a registrare altri casi mortali di cancro legati alle passate esposizioni amianto in lavoratori ILVA/Italsider di Taranto, prevalentemente mesotelioma e tumore polmonare ma anche cancro alla laringe, una strage inarrestabile che colpisce anche altri organi, oltre ad altre patologie quali asbestosi, placche e fibrosi polmonari. Secondo dati recenti in archivio CONTRAMIANTO ad oggi i casi di mesotelioma a Taranto hanno superato le 500 morti con oltre 200 mesotelioma professionali che sono legati a lavoratori diretti ed indotto del Siderurgico“.
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