È stata pubblicata quest’oggi la riforma della legge per le aree di crisi industriale, che semplifica le procedure con le quali le imprese potranno richiedere e ottenere le agevolazioni previste per gli interventi di riconversione e riqualificazione.
Con questo provvedimento, che dà attuazione a quanto previsto nel Decreto Crescita, si proverà a raggiungere l’obiettivo di rendere lo strumento più agevole e accessibile alle PMI e alle reti d’imprese, nonché più funzionale a investimenti strategici ad alto contenuto tecnologico e con forte impatto occupazionale nei territori interessati.
Le novità introdotte dalla legge, puntano ad ampliare la platea di imprese potenzialmente beneficiare, anche attraverso un abbassamento della soglia minima di investimento e procedure semplificate per l’accesso alle agevolazioni delle piccole imprese. Sono inoltre previste nuove
tipologie di sostegno per favorire la formazione dei lavoratori.

L’ obiettivo è infatti quello di garantire una più elevata qualità degli interventi di rilancio previsti per le aree di crisi industriale e favorire il reinserimento di lavoratori attualmente interessati da misure di sostegno al reddito.
“Il via libera definitivo a questa riforma completa il lavoro portato avanti in questi mesi dal MiSE, anche attraverso un confronto costruttivo con le imprese e le associazioni di categoria, per rendere più operativo e funzionale questo strumento agevolativo – ha dichiarato il Ministro Patuanelli. La priorità sarà quella di sostenere le PMI o le reti d’imprese che presenteranno progetti in grado di avviare una nuova fase industriale per queste aree e di creare nuove opportunità per i lavoratori presenti nei territori interessati”.
Il MiSE pubblicherà, in un prossimo provvedimento, le indicazioni sui criteri e le modalità di concessione delle agevolazioni. Il decreto è in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
(leggi gli articoli sull’area di crisi https://www.corriereditaranto.it/?s=area+crisi&submit=Go)
Aiuti per l’area di crisi industriale complessa di Taranto
Ricordiamo che l’area industriale di Taranto è stata riconosciuta “area di crisi industriale complessa” con decreto- legge 7 agosto 2012, n. 129 recante “Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto”, ai sensi della disciplina in materia riordinata dal decreto-legge n. 83/2012 (art. 27).
Progetto di riconversione e riqualificazione
Il 26 aprile 2018 è stato sottoscritto tra Ministero dello sviluppo economico, Agenzia nazionale politiche attive lavoro – ANPAL, Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Comune di Taranto, Autorità di Sistema portuale del Mar Ionio, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. – Invitalia, un Accordo di programma per l’attuazione del “Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa di Taranto” (PRRI), finalizzato al rilancio delle attività imprenditoriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento e allo sviluppo imprenditoriale.
Nel PRRI, la cui attuazione è affidata a Invitalia in base alla vigente normativa in materia di riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriale complessa, sono previsti gli interventi di rispettiva competenza dei soggetti sottoscrittori dell’Accordo, che prevedono: la promozione di iniziative imprenditoriali in grado di sostenere l’economia locale e tracciare traiettorie di sviluppo sostenibile, promozione di progetti innovativi per l’integrazione di filiere produttive, sostegno a progetti di investimento per innovazioni di processo e/o di prodotto; promozione e attuazione di servizi e misure di politica attiva, con particolare riferimento ai percorsi di riqualificazione e aggiornamento delle competenze, mirati al reimpiego di lavoratori appartenenti ad uno specifico bacino, attraverso la cooperazione di tutti i soggetti competenti e l’integrazione delle risorse disponibili.
Intervento di aiuto ai sensi della legge n. 181/1989
Con circolare direttoriale 27 luglio 2018, n. 262576 è stato attivato l’intervento ai sensi della legge n. 181/1989.
La misura, in sintesi, promuove la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali da parte di piccole e medie imprese (PMI) nel territorio dell’area di crisi industriale complessa di Taranto, finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all’attrazione di nuovi investimenti.
Le risorse finanziarie disponibili ai fini della concessione delle agevolazioni ammontano, come si ricorderà, a 30 milioni di euro a valere sulle risorse del Programma Operativo Nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020 FESR, Asse III.
Le domande di accesso alle agevolazioni sono state presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.a. – Invitalia, secondo le modalità e i modelli indicati nell’apposita sezione dedicata alla legge n. 181/1989 del sito internet dell’Agenzia dopo una proroga, il 26 gennaio 2019.
Lo scorso febbraio fu pubblicata online la graduatoria dalle imprese che hanno presentato domanda ad Invitaliaper accedere ai 30 milioni di euro messi a disposizione delle imprese dalla Legge 181/89. Il bando per la presentazione delle domande è stato chiuso, infatti, il 26 gennaio scorso.
Delle 11 domande pervenute allo sportello di Invitalia, 8 sono state considerate valide ai fini dell’inserimento nella graduatoria di ammissione alla fase istruttoria.
Le società in questione erano: la Sciacca srl, società di Palermo, che si occupa di materiale elettrico. La Daniele Ambiente, di Mottola, che nella sua mission gestisce rifiuti. Poi, scorrendo l’elenco, c’è la Gap Energy Italia 1 srl, società di Carosino, collegata al Molo Sant’Eligio. Andando avanti, si passa alla ITL Italconsult Costruzioni srl, azienda tarantina operante nell’idraulica, ambiente, edilizia civile e industriale. Poi c’è la Irigom, ovvero Industria Riciclaggio Gomma srl, di Massafra, la cui mission è facilmente intuibile. Sempre di Massafra è la Fabyola srl, in questo caso azienda che tratta l’acquisto, vendita e gestione di strutture ricettive. Infine, la bolognese Tecnoal srl, per l’esattezza di Castel Maggiore, azienda che progetta dissipatori di calore le cui applicazioni sono varie: telecomunicazioni, energetica, illuminazione, elettronica industriale, etc.
La graduatoria di ammissione alla fase istruttoria delle domande di accesso alle agevolazioni aggiornata ad ottobre 2019, vede cinque domande su otto passate alla fase successiva. Daniele Ambiente, Gap Energy Italia 1 srl, ITL Italconsult Costruzioni srl, Tecnoal srl e Irigom.
(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2019/05/08/22invitalia-nuovo-bando-per-selezionare-progetti-area-di-crisi/)