La Settimana Rossa a Taranto è stata un passo importante per affermare in questa città la natura di questo governo in tutti i suoi aspetti e l’azione di Proletari Comunisti/PCm Italia e il suo giornale come riferimento per ricostruire la forza politica e sociale dei lavoratori e delle masse popolari necessaria alla lotta contro questo governo.
Non
è stato posta in questa settimana rossa la battaglia contro la falsa
opposizione fascio-populista di Salvini che invece sarà un tema
importante della continuità dellavoro nei prossimi mesi e in
particolare dopo la manifestazione dell’opposizione di destra 19 ottobre e le
elezioni in Umbria.26 ottobre
Era
importante a Taranto arrivare tutti, in maniera visibile.
Le
scritte murali sono state fatte con il semplice concetto che vogliamo
affermare: questo del PD/5Stelle è un governo dei padroni.
Le
scritte sono state fatte in punti diffusi della città dove molti
proletari e cittadini potessero vederle.
Così
pure estesa è stata l’affissione della locandina generale che
conteneva l’insieme del programma della settimana rossa a Taranto
Il
secondo giorno vi è stata una partecipata assemblea di lavoratori e
lavoratrici, presenti quasi tutti gli attivisti dei cobas dei lavoratori precari e degli appalti comunali; era importante in questa occasione
non solo denunciare il governo ma anche dare uno strumento a questi
lavoratori perché cominciassero la lotta contro questo governo
rispetto alle parole d’ordine che questo governo sta usando. Per
questo a questra assemblea è stato proposto a tutti i lavoratori di
fare un Ordine del giorno che contenesse la richiesta del salario
minimo a 9 euro nette all’ora. Questa rivendicazione non è
raggiungibile attraverso la pura lotta sindacale per la contrarietà dei
padroni e dei sindacati confederali, mentre rientra benissimo in
quelle misure possibili che il governo prende pressato dalle istanze
della lotta dei lavoratori. In questo senso è giusto che questi
settori di lavoratori rivendichino, fuori dalla contrattazione, una
legge che stabilisca un salario minimo ad una cifra di base superiore
a quella che hanno attualmente e che non potranno far crescere né
con la lotta aziendale né con la normale contrattazione nazionale in
mano ai sindacati confederali.
Naturalmente questa rivendicazione
fatta al governo ha lo scopo di smascherare il governo e portare
questi settori di lavoratori alla lotta politica e sociale fuori dai
sindacati confederali, partendo da subito nel quadro della
partecipazione allo sciopero generale contro il governo del 25 ottobre
promosso principalmente dal
Si.cobas a cui noi aderiamo e partecipiamo.
Tutta la piattaforma di
questo sciopero non è puramente sindacale ma contiene quegli
elementi politici della necessaria via della trasformazione della
lotta economica in lotta politica.
Per
questo è importante che la settimana rossa abbia coinvolto
tutti i rappresentanti dei cobas.
Il
terzo e quarto giorno sono stati dedicati ai comizi alle due
portinerie dell’ArcelorMittal.
Comizi che non hanno avuto niente
della pura agitazione né sono stati di carattere sindacale, ma esplicitamente fatti da proletari comunisti, con striscioni, bandiere
e giornale; ed è la prima volta che questo avviene all’ArcelorMittal
I
contenuti di questi comizi costituiscono la linea di massa politica
nelle fabbriche di Proletari Comunisti/PCm Italia, popolarizzata a livello di
massa e tenendo conto degli attuali livelli di coscienza degli operai.
I
dati di attenzione a questi comizi sono stati verificati sull’immediato
dai giornali diffusi 50 copie in fabbrica ed è positivo che ad una di queste portinerie l’attenzione
e l’ascolto dei lavoratori sia stato più largo, e non solo di
passaggio, e che sia stato possibile parlare con gli operai ottenendo
consenso su alcune delle cose che dicevamo e raccogliendo le loro
considerazioni sui temi.
Nei
comizi di fabbrica e anche nella manifestazione centrale del venerdì abbiamo
accentuato la battaglia in corso contro la riforma demagogica
reazionaria del taglio dei parlamentari, un anello chiave della marcia moderno fascista o lascia le masse preda della denuncia populista e anch’essa
reazionaria dei 5Selle che pesa tanto in passato e in futuro nel
risultato elettorale di questo partito tra i lavoratori.
perché su questo tra gli
operai e in ampi settori del movimento e d’avanguardia non c’è
comprensione ed è una riforma che o si sottovaluta, quando invece si
dimostrerà essere
Il
venerdì e il sabato sono stato dedicati all’intervento nelle
scuole e nei quartieri e soprattutto al presidio in piazza Immacolata al centro di Taranto.
Alle
scuole è
stato possibile fare un’affissione mirata nelle scuole, con
locandine specifiche della settimana rossa. Questo ha avuto l’attenzione degli studenti, soprattutto dei compagni
studenti. Così come sono stati posti due visibili striscioni
del Mfpr che hanno raccolto l’attenzione.
Al quartiere Tamburi buona presenza dell'azione della settimana rossa per le vie del quartiere e alle scuole dove le famiglie sono in lotta sulla questione inquinamento
sabato manifestazione a Bari sotto il consolato Turco per i curdi, a cui non
potevamo mancare–
Info sulla manifestazione di Bari
I
giorni della settimana rossa sono stati anche la prima opportunità
per lanciare lo sciopero del 25 ottobre, che unirà la continuità
dei temi della settimana rossa con la piattaforma nazionale dello
sciopero del 25. Un’assemblea dei lavoratori convocata per il 17 deciderà le
forme dello sciopero e l’eventuale manifestazione centrale.
proletari comunisti/Taranto
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