domenica 13 ottobre 2019

La Settimana Rossa a Taranto

La Settimana Rossa a Taranto è stata un passo importante per affermare in questa città la natura di questo governo in tutti i suoi aspetti e l’azione di Proletari Comunisti/PCm Italia e il suo giornale come riferimento per ricostruire la forza politica e sociale dei lavoratori e delle masse popolari necessaria alla lotta contro questo governo.

Non è stato posta in questa settimana rossa la battaglia contro la falsa opposizione fascio-populista di Salvini che invece sarà un tema importante della continuità dellavoro nei prossimi mesi e in particolare dopo la manifestazione dell’opposizione di destra 19 ottobre e le elezioni in Umbria.26 ottobre
Era importante a Taranto arrivare  tutti, in maniera visibile. 
Per questo siamo partiti dalle scritte murali e dall’affissione.
Le scritte murali sono state fatte con il semplice concetto che vogliamo affermare: questo del PD/5Stelle è un governo dei padroni.
Le scritte sono state fatte in punti diffusi della città dove molti proletari e cittadini potessero vederle. 
Così pure estesa è stata l’affissione della locandina generale che conteneva l’insieme del programma della settimana rossa a Taranto
Il secondo giorno vi è stata una partecipata assemblea di lavoratori e lavoratrici, presenti quasi tutti gli attivisti dei cobas dei lavoratori precari e degli appalti comunali; era importante in questa occasione non solo denunciare il governo ma anche dare uno strumento a questi lavoratori perché cominciassero la lotta contro questo governo rispetto alle parole d’ordine che questo governo sta usando. Per questo a questra assemblea è stato proposto a tutti i lavoratori di fare un Ordine del giorno che contenesse la richiesta del salario minimo a 9 euro nette all’ora. Questa rivendicazione non è raggiungibile attraverso la pura lotta sindacale per la contrarietà dei padroni e dei sindacati confederali, mentre rientra benissimo in quelle misure possibili che il governo prende pressato dalle istanze della lotta dei lavoratori. In questo senso è giusto che questi settori di lavoratori rivendichino, fuori dalla contrattazione, una legge che stabilisca un salario minimo ad una cifra di base superiore a quella che hanno attualmente e che non potranno far crescere né con la lotta aziendale né con la normale contrattazione nazionale in mano ai sindacati confederali
Naturalmente questa rivendicazione fatta al governo ha lo scopo di smascherare il governo e portare questi settori di lavoratori alla lotta politica e sociale fuori dai sindacati confederali, partendo da subito nel quadro della partecipazione  allo sciopero generale contro il governo del 25 ottobre  promosso principalmente dal Si.cobas a cui noi aderiamo e partecipiamo. 
Tutta la piattaforma di questo sciopero non è puramente sindacale ma contiene quegli elementi politici della necessaria via della trasformazione della lotta economica in lotta politica.
Per questo è importante che la settimana rossa abbia coinvolto tutti i rappresentanti dei cobas.
Il terzo e quarto giorno sono stati dedicati ai comizi alle due portinerie dell’ArcelorMittal
Comizi che non hanno avuto niente della pura agitazione né sono stati di carattere sindacale, ma esplicitamente fatti da proletari comunisti, con striscioni, bandiere e giornale; ed è la prima volta che questo avviene all’ArcelorMittal 

I contenuti di questi comizi costituiscono la linea di massa politica nelle fabbriche di Proletari Comunisti/PCm Italia, popolarizzata a livello di massa e tenendo conto degli attuali livelli di coscienza degli operai.
I dati di attenzione a questi comizi sono stati verificati sull’immediato dai giornali diffusi 50 copie in fabbrica  ed è positivo che ad una di queste portinerie l’attenzione e l’ascolto dei lavoratori sia stato più largo, e non solo di passaggio, e che sia stato possibile parlare con gli operai ottenendo consenso su alcune delle cose che dicevamo e raccogliendo le loro considerazioni sui temi.

Nei comizi di fabbrica e anche nella manifestazione centrale del venerdì abbiamo accentuato la battaglia in corso contro la riforma demagogica reazionaria del taglio dei parlamentari, un anello chiave della marcia moderno fascista o lascia le masse preda della denuncia populista e anch’essa reazionaria dei 5Selle che pesa tanto in passato e in futuro nel risultato elettorale di questo partito tra i lavoratori.
perché su questo tra gli operai e in ampi settori del movimento e d’avanguardia non c’è comprensione ed è una riforma che o si sottovaluta, quando invece si dimostrerà essere
Il venerdì e il sabato sono stato dedicati all’intervento nelle scuole e nei quartieri e soprattutto al presidio in piazza Immacolata al centro di Taranto.
Alle scuole è stato possibile fare un’affissione mirata nelle scuole, con locandine specifiche della settimana rossa. Questo ha avuto l’attenzione degli studenti, soprattutto dei compagni studenti. Così come sono stati posti due visibili striscioni del Mfpr che hanno raccolto l’attenzione.


 Importante e seguita è stata la riproposizione dei comizi fatti alla fabbrica e  la raccolta delle firme sulla petizione “Io accolgo” per l’abolizione dei Decreti sicurezza.


La cosa principale di esso è stata la prima iniziativa pubblica in città di solidarietà al popolo curdo, è stato bello che si sia avvicinato un attivista kurdo per ringraziarci per quello che stavamo facendo

Al quartiere Tamburi buona presenza dell'azione della settimana rossa per le vie del quartiere e alle scuole dove le famiglie sono in lotta sulla questione inquinamento 
sabato  manifestazione a Bari sotto il consolato Turco per i curdi, a cui non potevamo mancare– Info sulla manifestazione di Bari
I giorni della settimana rossa sono stati anche la prima opportunità per lanciare lo sciopero del 25 ottobre, che unirà la continuità dei temi della settimana rossa con la piattaforma nazionale dello sciopero del 25. Un’assemblea dei lavoratori convocata per il 17 deciderà le forme dello sciopero e l’eventuale manifestazione centrale.

proletari comunisti/Taranto

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