giovedì 10 ottobre 2019

IN PREFETTURA NULLA DI SOSTANZIALE - SERVE LA VERA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI SERVE LO SCIOPERO GENERALE

CORRIERE DI TARANTO

Nuovo incontro i della task force regionale per l’occupazione nella Prefettura di Taranto, sulla vicenda dei 130 su 201 ex lavoratori della ditta Castiglia dell’indotto di ArcelorMittal Italia, licenziati dopo il passaggio dell’appalto delle pulizie industriali ad altre aziende e il mancato accordo sindacale. Al termine del quale è stata inviata una richiesta di una convocazione urgente, entro sette giorni, al ministero dello Sviluppo economico. Qualora non dovessero esserci risposte da parte del ministero guidato dal neo ministro Patuanelli, i sindacati metalmeccanici di Taranto Fiom, Fim, Uilm e Usb si sono dette pronte ad autoconvocarsi al MiSE per provare a trovare una soluzione che sblocchi la vertenza.
(leggi l’articolo https://www.corriereditaranto.it/2019/10/04/indotto-ex-ilva-il-problema-e-da-anni-strutturale/)
Al vertice  durato oltre tre ore, a differenza dei precedenti incontri erano presenti i rappresentanti istituzionali (il Prefetto, la Regione Puglia, i sindaci di Taranto e di Massafra e diversi consiglieri
regionali), i sindacati e in particolar modo le aziende subentranti (Alliance green service con la quale ArcelorMittal è in joint venture, Sea, Ecologica ed Evoluzione ecologica): assente, come del resto negli altri incontri, la stazione appaltante, ovvero i rappresentanti della multinazionale ArcelorMittal.
Che però ha inviato una comunicazione formale, con la quale ha confermato la propria disponibilità nel cercare di trovare una soluzione positiva per quanti più lavoratori possibili, rimarcando il costante contatto con le ditte subentrate dello scorso 1 ottobre. Ponendo due condizioni: la riassunzione e la tutela dei contratti a tempo indeterminato e la creazione di una lista prioritaria per i lavoratori a tempo determinato. Ribadendo poi un paio di concetti già espressi nel comunicato ufficiale di alcuni giorni fa, nel quale veniva ricordato il costante dialogo con tutti i fornitori e i sindacati attraverso riunioni collettive o individuali, avvenute nei mesi di maggio, giugno, luglio, agosto e settembre; e ricordando come questa situazione si sia venuta in realtà a creare per le scelte della ditta Castiglia, che ha offerto un prezzo superiore a quanto chiesto dalle altre aziende che hanno partecipato alla gara per ottenere l’appalto; addirittura superiore rispetto a quanto veniva elargito in passato per gli stessi servizi dalla struttura commissariale.
All’esterno,  i dipendenti della Castiglia in presidio all’esterno della Prefettura, in attesa di buone notizie che purtroppo non sono arrivate, sino al termine della riunione odierna. L’ennesima vertenza occupazionale dalla quale si spera di uscire ancora una volta con un risultato che non sia un futuro senza lavoro.

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