Salvi (per ora) i venti posti i lavoro alla ex Cementir
La Buzzi Unicem, nuova titolare del cementificio, al momento non taglierà gli occupati, già ridotti al minimo
Salvi, almeno per ora, i posti di lavoro alla ex Cementir di Arquata Scrivia.
Il cementificio, in difficoltà da anni a causa soprattutto della crisi
del settore edile, nel 2018 era stato ceduto dal gruppo Caltagirone alla
Italcementi-Heidelberg, già titolare di un impianto per la produzione
del cemento a Novi Ligure. Una situazione che aveva fatto temere anche
la chiusura della fabbrica arquatese, molto datata essendo stata
costruita alla fine degli anni Cinquanta. Nell’aprile di quest’anno, il
colpo di scena: l’ex Cementir è stata acquisita dalla
Buzzi Unicem di Casale Monferrato insieme al centro di macinazione di Borgo San Dalmazzo (Cuneo) e a una cementeria a Firenze. “Precisamente – dice
Rocco Politi del sindacato Fillea-Cgil –
alla Buzzi è stato ceduto tutto l’impianto di produzione
del cemento insieme al personale, mentre Italcementi-Heidelberg ha
mantenuto la proprietà dello stabilimento”.
L’acquisizione è stata perfezionata la scorsa estate per ora, i
timori dei sindacati di possibili tagli al personale non si sono
verificati.
Ad Arquata lavorano circa venti persone dopo la continua riduzione di personale degli ultimi anni.
Quando la fabbrica apparteneva a Caltagirone, oltretutto, era stati
aperti vari contenziosi con un comitato di cittadini, poi risarciti per
le emissioni fuori norma provenienti dal forno dello stabilimento, in
seguito spento. “Prima delle ferie – spiega ancora Politi – abbiamo
incontrato la nuova proprietà, la quale
ha assicurato che non intendono intervenire sui posti di
lavoro né operare stravolgimenti nell’attività dello stabilimento. La
situazione però potrebbe avere degli sviluppi. Entro fine ottobre avremo
un nuovo incontro”. Il cementificio ha ottenuto pochi benefici dai cantieri del Terzo valico e la sua attività non si è risollevata.
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