sabato 5 ottobre 2019

Mentre Conad organizza festa e musica in città licenzia lavoratrici e lavoratori di Auchan e indotto - Solidarietà dalle lavoratrici Slai cobas sc - Nei prossimi giorni iniziativa

Gruppo Auchan: è stato d’agitazione dei lavoratori. Sempre più difficile il passaggio a Conad


Punto di rottura nel confronto sindacale in corso da oltre due mesi. Richiesto l'intervento del ministero dello Sviluppo economico

pubblicato il 04 Ottobre
Si è arrivati al punto di rottura definitivo nel confronto tra le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Conad sul trasferimento dei primi 109 negozi più performanti del Gruppo Auchan che transiteranno al sistema Conad entro il mese di marzo 2020. Motivo per il quale è stata inviata la richiesta di incontro al Ministero dello Sviluppo Economico da parte delle federazioni sindacali nazionali, che accusano il gruppo Conad di non essere in grado di garantire la salvaguardia occupazionale e di peggiorare le condizioni di lavoro dei lavoratori. Dopo oltre due mesi di incontri solo un terzo della rete vendita al momento avrebbe un futuro ed anche su questo limitato perimetro per i sindacati non è garantita l’occupazione...
Allo stato, puntualizzano i sindacati, “l’unica azione portata avanti riguarda 109 punti vendita, per un totale di 5629 lavoratori” ma Conad “non ha voluto dare nessuna garanzia di salvaguardia del perimetro occupazionale”. Un passaggio delicato e complesso anche considerato che “molti punti vendita faranno capo a ragioni sociali che avranno un organico sotto i 50 dipendenti”, il che espone
i lavoratori al “mancato accesso agli ammortizzatori sociali” mentre sotto i 15 dipendentiin caso di licenziamento, non è prevista l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo”. “Il rischio – affondano i sindacati – è quello di una gestione frammentata degli esuberi su cui nessuna garanzia di responsabilità diretta è stata offerta dalle cooperative” del sistema Conad.
A complicare la situazione “la disdetta della contrattazione integrativa aziendale negando qualsiasi disponibilità a ricontrattare su temi rilevanti quali l’organizzazione del lavoro”. Per i sindacati “a queste condizioni il passaggio di ramo d’azienda non prevede alcuna garanzia occupazionale e peggiorerà le condizioni di lavoro”. Il futuro è incerto anche per le altre migliaia di addetti della rete vendita evidenziano poi sindacati; “Conad oltre a non aver chiarito il rischio di chiusure dei punti vendita e di eventuali esuberi, ha dichiarato la possibilità di cessione di asset a soggetti terzi su cui non è stata data alcuna specifica”. Le criticità dei sindacati anche “sulle prospettive delle sedi e della logistica, anche in virtù dell’imminente uscita di un terzo della rete vendita”, operazione “che ridurrà i volumi movimentati nei magazzini mettendo a rischio anche tutti i lavoratori in appalto e squilibrando ulteriormente i costi della sede centrale”...
"Un ulteriore emergenza occupazione – sottolineano i sindacati – è prevedibile nel sistema degli appalti e dei servizi dove l’impresa sta agendo con disdette unilaterali verso le società che hanno cominciato a dichiarare esuberi”. “Rimane pertanto indispensabile e urgente – concludono – l’intervento del ministero dello Sviluppo Economico per riportare la corretta attenzione sulla vertenza”.

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