I sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno scritto al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, chiedendo una «convocazione urgente» al Mise su Arcelor Mittal, «per una verifica degli impegni assunti tra le parti con l'accordo di settembre 2018», «Sia la decisione improvvisa, relativa al cambio dell'amministratore delegato, che il riaprirsi della vicenda connessa alle tutele legali previste nel dl imprese generano incertezze sulla prospettiva dello
stabilimento di Taranto, sull'insieme del gruppo Arcelor Mittal e su tutto il sistema indotto»,
“Non ha nessuna credibilità un’azione politica e aziendale che ad un anno di distanza cambia le carte in tavola e agevola negativamente la congiuntura non favorevole dell’industria italiana“, affermano in una nota congiunta, a proposito dell’emendamento del M5s al dl Imprese che cancella il cosiddetto ‘scudo penale’ per i gestori dell’acciaieria Taranto ArcelorMittal a Taranto.
I leader di Fim, Fiom e Uilm sostengono di aver sottoscritto. “Nell’addendum al contratto siglato il 14 settembre 2018 – evidenziano – si legge che l’affittuario potrà altresì recedere del contratto qualora un provvedimento legislativo o amministrativo, non derivante da obblighi comunitari, comporti modifiche al Piano Ambientale come approvato con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 2017, che rendano non più realizzabile, sotto il profilo tecnico e/o economico, il Piano industriale".
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