La giornata è iniziata presto alle 6 ai cancelli delle Ditte dell'appalto ArcelorMittal/ex Ilva, dove sono iniziati dei licenziamenti.
Con comizi, grandi striscioni, volantini, discussioni, oggi la propaganda dello sciopero dei sindacati di base è servita principalmente a porre l'urgenza della battaglia per uno sciopero generale che unisca operai dell'appalto/operai AM e operai Ilva in cigs, e, per questo, per una lotta vera contro padroni e governo, soprattutto l'organizzazione del sindacato di classe, contro i sindacati confederali che con i loro accordi hanno reso forte ArcelorMittal e la sua linea di ricatti.
Gli operai di varie ditte hanno visto lo sciopero di oggi come incoraggiamento e necessità di cominciare a preparare il terreno.
Alle 7,30 presidio al Cimitero dove lo sciopero è riuscito totalmente. Una folta delegazione è poi andata sotto il Comune per unirsi agli altri lavoratori in sciopero.
Dalle 9 e fino alle 12,30 delegazioni dei vari settori di lavoratrici e lavoratori in sciopero nei vari posti di lavoro: lavoratrici degli asili, lavoratori delle pulizie dell'Amat, e delle scuole dei Tamburi inquinate, lavoratori e lavoratrici di strutture comunali, lavoratrici delle scuole statali, precari degli appalti comunali hanno fatto un lungo presidio presso il Comune, in cui ogni realtà ha portato denuncia, ragioni di lotta (a parte pubblicheremo dei video in cui parlano i lavoratori e le lavoratrici).
La cosa più importante e significativa è l'unità che si è realizzata tra i diversi posti di lavoro. Questa unità è un bene prezioso che permette nella lotta di allargare l'orizzonte di ogni realtà lavorativa e di trovare più forza nella lotta futura.
Questo sciopero, la sua piattaforma generale inoltre ha permesso di guardare oltre la propria lotta, e alla necessità della lotta contro il governo, e ad approfondire la coscienza tra i lavoratori dell'unità di tutta la classe a livello nazionale per imporre dei risultati.
E in questo "guardare oltre" è stato naturale la denuncia dell'attacco ai nostri fratelli migranti, dei decreti sicurezza, dei massacri della Turchia contro il popolo curdo.
La stessa unità si è realizzata quando a conclusione della lunga mattinata tutti i rappresentanti dei vari cobas sono saliti al Comune per fare un incontro col vicesindaco.
Di questo parleremo dopo.
Lo sciopero in questi posti di lavoro è riuscito anche perchè oltre i lavoratori dello Slai cobas, altri lavoratori, soprattutto donne, hanno oggi lasciato il lavoro, e in alcuni posti questo è stato particolarmente significativo, tenendo conto delle pressioni contrarie dei sindacati confederali.
Si vuole lottare e abbiamo cominciato!
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