Da Campagne in lotta
LE MENZOGNE SULLA FILIERA ETICA VENGONO A GALLA.
LE MENZOGNE SULLA FILIERA ETICA VENGONO A GALLA.
Nelle scorse settimane, i media locali e nazionali hanno dato grande
risalto al progetto, sponsorizzato dall'associazione NOCAP e dal gruppo
Megamark di Trani, che prevede l'assunzione di lavoratori in regola per
la raccolta e la trasformazione del pomodoro nelle province di Foggia,
Potenza e Ragusa. Una serie di riflessioni sorgono spontanee ascoltando
le dichiarazioni dei vari soggetti coinvolti, tra cui il dirigente dello
stesso Gruppo Megamark, proprietario di
una catena di distribuzione con circa 500 punti vendita. In primo
luogo, se è vero che il prezzo pagato ai produttori rimane invariato
rispetto alla media, è evidente che per quanto la GDO possa strozzare
produttori e altri lungo la filiera, i margini di profitto rimangono: i
produttori che si dichiarano impossibilitati a pagare i lavoratori il
giusto prezzo perchè altrimenti finirebbero sul lastrico mentono sapendo
di mentire.
E' però altrettanto ovvio che la GDO anche in questo caso
rimane l'anello più forte della catena, quello che continua ad
assicurarsi la fetta maggiore del profitto...alla faccia della
redistribuzione. Rimaniamo poi con il dubbio circa il numero di
lavoratori regolarmente assunti: le fonti parlano, indifferentemente e
spesso nello stesso passaggio, di 100, 60, 40, 20... comunque un numero
esiguo, ma per un progetto che si fregia per la sua 'trasparenza' questa
tombola ci pare quantomeno curiosa, oltre che di cattivo gusto. Il
linguaggio utilizzato è d'altronde indicativo: si parla di lavoratori
'prelevati' come pacchi da questo o da quel ghetto, o campo di lavoro
che sia. Infine, forse la questione più spinosa: qualche settimana fa,
lo stesso Gruppo Megamark ha annunciato di voler esternalizzare la sua
centrale di distribuzione, intimando ai dipendenti le dimissioni in modo
da poterli poi riassumere tramite una cooperativa, come nelle migliori
tradizioni capitalistiche del Bel Paese... davanti al rifiuto dei
lavoratori sono arrivate le minacce di licenziamento. Attualmente i
dipendenti sono in stato di agitazione.
Oltre ad esprimere a loro la nostra vicinanza e solidarietà, ci chiediamo dunque che cosa vi sia di etico in questa filiera. Ma d'altronde, abbiamo smesso di credere alla favola del capitalismo buono tanto tempo fa...
Oltre ad esprimere a loro la nostra vicinanza e solidarietà, ci chiediamo dunque che cosa vi sia di etico in questa filiera. Ma d'altronde, abbiamo smesso di credere alla favola del capitalismo buono tanto tempo fa...
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