Dopo oltre due ore di interventi vari, vista l’annunciata assenza di ArcelorMittal e di ben quattro ditte su cinque delle nuove subentrate negli appalti di pulizie industriali, civili, trasporti e servizi (era presente soltanto Alliance Green Service Italia, società dove ArcelorMittal è presente in joint venture, mentre erano assenti Ecologica spa, Evoluzione ecologica, Mad, Ags Italia e Sea), si è deciso di aggiornare la riunione della Task Force lunedì mattina alle ore 8,30 in Prefettura a Taranto, per cercare di trovare una soluzione sul filo di lana, visto che sempre lunedì alle 11, scadranno i termini per trovare un accordo con la fine della procedura collettiva di licenziamento avviata dalla ditta Castiglia.
Presenti al vertice presso la task force il presidente della stessa guidata da Leo Caroli, oltre ai
rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm e Usb, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Cosimo Borraccino, diversi consiglieri regionali ed esponenti del Comune di Massafra dove la Castiglia ha sede. Si ritroveranno come detto tutti lunedì mattina a Taranto, alla presenza del Prefetto che aveva già mostrato nei giorni scorsi ampia disponbilità a rivestire il ruolo di mediatore per trovare una soluzione.
L’impresa Castiglia lunedì è uscita dagli appalti ArcelorMittal, cosa che ha comportato da parte dell’azienda, l’avvio di una procedura di licenziamento pendente per 201 addetti su un totale di 264. Ad essere ad un passo dal licenziamento, sono i lavoratori con contratto metalmeccanico sprovvisti di clausola sociale, a differenza di quelli impiegati con il contratto multiservizi pari a 65 unità. Le mediazioni con le nuove aziende nono sono andate a buon fine, con il 7 ottobre che segnerà il giorno di chiusura della procedura. Le cinque nuove società (Alliance Green Service Italia, Ecologica spa, Evoluzione ecologica, Mad, Ags Italia e Sea) che dall’1 ottobre sono subentrate ad altre per gli appalti di pulizie industriali, civili, trasporti e servizi, hanno manifestato sin da subito l’intenzione di voler riassumere solo una parte del personale e a condizioni che i sindacati definiscono peggiorative. Questo perché verrebbe adottato automaticamente il cambio dei contratti da metalmeccanico a multiservizi, dove il primo ha condizioni salariali migliori del secondo ma come detto è sprovvisto della clausola sociale, che obbliga la ditta subentrante in un appalto ad assumere i lavoratori della ditta precedentemente operante. Inoltre, il contratto Multiservizi è molto più flessibile a differenza di quello Metalmeccanico, anche per quanto attiene ad esempio le ore settimanali di straordinario.
Inoltre, la ditta Ecologica pur non presentandosi all’incontro odierno, mantiene la sua proposta iniziale, ovvero l’assunzione di 82 lavoratori tra coloro che hanno il contratto da metalmeccanici e quelli che hanno il contratto multiservizi. Più specificatamente ha proposto la riassunzione dei 31 addetti inquadrati col contratto multiservizi mentre degli 82 col contratto dei metalmeccanici, ne prenderebbe soltanto 51 ma sempre con cambio contrattuale. Proposta bocciata dai sindacati.
A cui era piaciuta la proposta della Alliance Green Service, società dove ArcelorMittal è presente in joint venture. Rioccupare 39 lavoratori ex Castiglia secondo questo schema: 7 inquadrati col contratto di lavoro multiservizi, 2 a tempo determinato e 30 con contratto metalmeccanico. Per questi ultimi, inoltre, sarebbero state garantite le stesse condizioni salariali nonostante l’inquadramento col multiservizi. Ma questa proposta non è stata accettata dalle altre aziende.
La ditta Sea ha detto di non essere in condizione di assumere 30 lavoratori, ma si è detta disponibile a farsi carico di 7 lavoratori con contratto a termine e 3 a tempo indeterminato.
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