Da oggi saranno ufficialmente licenziati 130 dei 201 lavoratori della ditta Castiglia di Massafra che operava nell’indotto dell’ex Ilva, ora ArcerloMittal Italia. Si è infatti concluso con un verbale di mancato accordo
la procedura di licenziamento (le lettere ai lavoratori partiranno nei
prossimi giorni), avviata diverse settimane fa dall’azienda, dopo
l’ultimo tentativo di evitare il drammatico epilogo andato in scena
questa mattina in Prefettura a Taranto, dove si è rinuita per la seconda volta
nel giro di 72 ore, la Task Force regionale per l’occupazione presieduta da Leo Caroli. Mancato accordo ratificato poi nella sede dell’Arpal, l’Agenzia per il Lavoro della Regione Puglia che ha sede in via Tirrenia a Taranto.
A ‘salvarsi‘, saranno in 130 perché coperti dal contratto Multiservizi, che prevede la clausola sociale e quindi la continuità occupazionale nelle cinque ditte subentranti nell’appalto nel settore pulizie industriali, civili, trasporti e servizi (anche oggi come venerdì in Regione a Bari, era presente soltanto Alliance Green Service Italia, società dove ArcelorMittal è presente in joint venture, mentre erano assenti Ecologica spa, Evoluzione ecologica, Mad, Ags Italia e Sea).
Gli altri 71 accederanno alla Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’impiego, ovvero un’indennità mensile di disoccupazione (istituita dall’articolo 1, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 – che sostituisce le precedenti prestazioni di disoccupazione ASpI e MiniASpI) della durata di due anni: la misura della prestazione è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, se la retribuzione è inferiore a un importo di riferimento stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT e reso noto ogni anno dall’INPS con circolare pubblicata sul sito (1.195 euro per il 2017, 1.208,15 euro per il 2018 e 1.221,44 euro per il 2019).
Oggi è previsto un nuovo presidio di lavoratori e sindacati presso la direzione del siderurgico. Mentre mercoledì pomeriggio si terrà un’altra riunione della Task Force regionale sempre in Prefettura a Taranto:
nel giro di 72 ore, la Task Force regionale per l’occupazione presieduta da Leo Caroli. Mancato accordo ratificato poi nella sede dell’Arpal, l’Agenzia per il Lavoro della Regione Puglia che ha sede in via Tirrenia a Taranto.
A ‘salvarsi‘, saranno in 130 perché coperti dal contratto Multiservizi, che prevede la clausola sociale e quindi la continuità occupazionale nelle cinque ditte subentranti nell’appalto nel settore pulizie industriali, civili, trasporti e servizi (anche oggi come venerdì in Regione a Bari, era presente soltanto Alliance Green Service Italia, società dove ArcelorMittal è presente in joint venture, mentre erano assenti Ecologica spa, Evoluzione ecologica, Mad, Ags Italia e Sea).
Gli altri 71 accederanno alla Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’impiego, ovvero un’indennità mensile di disoccupazione (istituita dall’articolo 1, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 – che sostituisce le precedenti prestazioni di disoccupazione ASpI e MiniASpI) della durata di due anni: la misura della prestazione è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, se la retribuzione è inferiore a un importo di riferimento stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT e reso noto ogni anno dall’INPS con circolare pubblicata sul sito (1.195 euro per il 2017, 1.208,15 euro per il 2018 e 1.221,44 euro per il 2019).
Oggi è previsto un nuovo presidio di lavoratori e sindacati presso la direzione del siderurgico. Mentre mercoledì pomeriggio si terrà un’altra riunione della Task Force regionale sempre in Prefettura a Taranto:
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