venerdì 20 dicembre 2019

Il piano "cantiere Taranto" - La sostanza

I giornali stanno pubblicando pezzi del piano del cosiddetto "cantiere Taranto" che probabilmente i ministri verranno a presentare a gennaio a Taranto, pensando di venire con le "mani piene".
Ne riportiamo sotto alcuni punti.
Quello che risalta sono fondamentalmente per ora cinque cose:
1) La maggiorparte sono lavori che comunque devono essere fatti, indipendentemente dalle vicende Ilva/ArcelorMittal, e che anzi si sarebbero dovuti fare già da vari anni. 
Ora non si può presentare come un piano nuovo di risposta alle problematiche occupazionali dei lavoratori dell'Ilva e ambientali dei cittadini da parte di un governo che "sta pensando a Taranto", quando governo/i e Istituzioni locali sono in grave debito verso lavoratori e masse popolari di Taranto;
2) Per alcuni si tratta di lavori assolutamente temporanei, come quelli legati ai Giochi del Mediterraneo, o molto molto aleatori, come quelli legati a "Taranto capitale della cultura per il 2021.
Questi lavori, ammessi e non concessi, comunque darebbero occupazione per poco tempo, dopo di che c'è nuovi licenziamenti e disoccupazione;
3) Dovevano essere lavori che avrebbero dovuto dare occupazione alla grandissima area di disoccupati a Taranto, tra cui tantissimi che hanno già perso negli anni il lavoro.
Invece si legano questi lavori alla prospettiva di dare occupazione alternativa agli operai ex Ilva o ex ArcelorMittal buttati fuori dalla fabbrica. Quindi, non si tratta di nuova occupazione ma di nuovi massicci licenziamenti! Che di fatto rischiano di creare una "guerra tra poveri", perchè toglierebbe ogni prospettiva futura di lavoro ai disoccupoati che già stanno.
4) Questo piano nel concreto vuole portare soldi e benefici prima di tutto ai padroni, che avrebbero sgravi fiscali e contributivi
5) E' bene togliersi ogni illusione sulla cosiddetta "svolta green" di questo piano. Sia perchè la logica del massimo profitto e del taglio dei "costi inutili" (tra cui quelli per la sicureza e la salvaguardia della salute e dell'ambiente) vige per i capitalisti anche se piantano fiori...; sia perchè uno dei possibili sbocchi occupazionali, al di là delle ipotesi tuttora molto fumose, sarà il rilancio dell'Arsenale, che ha comportato e comporterà altrettanto inquinamento dei mari, delle coste, ecc.

L'unica cosa positiva, anche perchè dovrebbe essere immediata e concreta, sono gli screening sanitari gratuiti per le diagnosi precoci di malattie legate all'inquinamento.

IL PIANO "CANTIERE TARANTO" - ancora in fase di valutazione tecnica e politica e di copertura finanziaria:

"Ventuno articoli suddivisi in 6 macroargomenti: misure urgenti a tutela del lavoro, di sostegno all'attività economica, per il completamento delle infrastrutture, per la tutela della salute e dell'ambiente, a favore dell'università, della ricerca e dell'innovazione e, in generale, a sostegno dell'area di Taranto":

- Sgravi al 100% per chi assume operai ex Ilva
- Fondo di 50 milioni di euro a disposizione denominato 'Fondo di solidarietà Lavoratori ex Ilva in Amministrazione straordinaria destinato alla riqualificazione e alla mobilità professionale, nonché al reinserimento occupazionale
- incentivo, attraverso un bonus (corrispondente all'indennità di Naspi e per un anno) ai lavoratori ex Ilva che dovesse accettare un nuovo lavoro lontano da Taranto, oltre 150 Km
rafforzamento degli incentivi per le dimissioni volontarie dei lavoratori
- Zona franca doganale interclusa per l’area portuale
- Possibilità di stanziare risorse (5 milioni in due anni) per aiutare il Comune di Taranto nella demolizione delle strutture abusive della Città Vecchia. Si prevede anche di destinare al Comune la quota dell'Imu sui capannoni di competenza statale
- Fondi a bande e orchestre
- Lavori per "Taranto Capitale italiana della cultura per l’anno 2021" – entro marzo 2020 verrà presentato il dossier di candidatura al Ministero che farà la selezione.
- Lavori per "Giochi del Mediterraneo del 2026"
- Rientro di Taranto nel finanziamento di 150 milioni di euro in 2 anni per tutte le aree di crisi complessa.
- Creazione di un Polo universitario di Taranto per la sostenibilità ambientale e per la prevenzione delle malattie sul lavoro, con un finanziamento di 9 milioni l'anno per tre anni: si chiamerebbe Tecnopolo del Mediterraneo
 - La mobilità verde è un altro settore su cui si vuole puntare utilizzando linee ferroviarie dismesse mentre per supportare le tradizioni del territorio danneggiate dalle crisi siderurgica potrebbe arrivare infine un finanziamento ad hoc.

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