lunedì 9 dicembre 2019

Il piano Patuanelli per ArcelorMittal (che riportiamo punto per punto) dà tutto al padrone e niente agli operai e popolazione di Taranto

Ieri la stampa ha anticipato quello che dovrebbe essere "l'ultimo" piano presentato da Patuanelli ad ArcelorMittal.
Ciò che il governo sta facendo è un ulteriore sostanzioso passo verso la Mittal. Patuanelli dice alla stampa, alle Tv: "Azzerare gli esuberi", ma poi nei fatti fa ulteriori rilevanti concessioni alla Mittal, anche sugli esuberi. 
Da parte sua la Mittal è tornata al NO a 360°, è tornata alla linea del ricatto, sentendosi forte nei confronti del governo e non certamente messa in difficoltà, finora, dai sindacati.

Questo piano del governo, quindi, non fa che dare ancora alla Mittal, con l'illusione di spingerla a più miti consigli, a restare. 
UN PIANO CHE E' NUOVAMENTE PERDENTE PER GLI OPERAI E PER LA POPOLAZIONE DI TARANTO.
Le ulteriori concessioni, a parte il ripristino dell'immunità penale, sono soprattutto soldi, soldi, soldi a Mittal; ma anche e comunque scaricare ArcelorMittal di una grossa parte di operai - si parla di 1000 (mentre la Uilm dice che alla fine del piano resterebbero a Taranto solo 3500 lavoratori diretti, mentre nell'indotto vi "sarebbero numeri da capogiro"); vi sarebbe ma anche della cancellazione di ogni ipotesi di futuro rientro dei cassintegrati Ilva AS - attraverso una nuova mega cassa integrazioni, incentivi all'uscita e un «piano sociale pubblico» che non è chiaro cosa è. Poi, mettere al riparo la Mittal dalla Magistratura e finanche da eventuali iniziative sindacali per il mancato rispetto dell'accordo del 6 settembre 2018.
Infine, per quanto riguarda i soldi, va sottolineato come il governo mentre pensa di dare centinaia e centianaia di euro alla Mittal, in varie forme, sui costi per le bonifiche, invece, pensa di stanziare solo 70 milioni in cinque anni...

(dal Il Messaggero)  
ARCELORMITTAL - lo Stato avrà il 18%: ecco la bozza di accordo con ArcelorMittal
Azzerare gli esuberi dell'ex-Ilva. Il mantra che si ripete da giorni al Mise... MA:
- Mille uscite da riassorbire sono il massimo che il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, ritiene accettabile... Senza contare la cintura di sicurezza a carico della macchina pubblica, tra cassa integrazioni, incentivi all'uscita e un «piano sociale pubblico» che può prevedere anche il riassorbimento di una parte degli esuberi a carico di altre società controllate dal Mef.
-  Sarebbe escluso che la holding controllata da ArcelorMittal si faccia carico dei dipendenti dell'Ilva in amministrazione straordinaria nel 2023.
- ripristino dello scudo penale per gli amministratori legato al piano ambientale
- l'ingresso dello Stato, attraverso società come Invitalia o direttamente Cdp (così è scritto nelle carte nonostante l'ostilità delle fondazioni), con il 18,2% nel capitale di Am InvestCo, a fronte di un investimento da 400 milioni e la sottoscrizione di un aumento di capitale.
- si aggiungerebbe anche metà degli investimenti previsti per l'installazione dei forni elettrici (stimati in tutto tra 200 e 250 milioni), grazie al ricorso a fondi Ue disponibili. Il tutto a condizione che arrivino misure ad hoc che permetterebbero la qualificazione dei rottami come sottoprodotti o l'utilizzo degli stessi anche se qualificati come rifiuti.
- Sui costi delle bonifiche: Invitalia potrebbe scendere in campo con un programma di sviluppo da 70 milioni in cinque anni...
- una produzione di acciaio di 6 milioni di tonnellate all'anno (ma Patuanelli si è spinto a parlare di 8 milioni) e che può ridurre al massimo gli esuberi grazie a un green deal, la spinta verso tecnologie sostenibili, ma anche con un sostanzioso contributo statale... L'installazione del forno elettrico entro 3 anni contribuirebbe, per 1,2 tonnellate.
- chiusura del contenzioso a Milano... Conferma da parte del Tribunale di Taranto, della sospensione dello spegnimento dell'Altoforno 2 fino al 30 giugno 2021
- Quindi, conversione in legge del nuovo dl Salva-Ilva, la modifica del Dpcm del 2017 in modo da recepire il nuovo piano industriale e ambientale.
 - per il canone di locazione degli stabilimenti non è previsto alcun pagamento cash, ma piuttosto l'emissione di nuove azioni riscattabili a favore dell'Ilva in amministrazione straordinaria.
- Infine. un «meccanismo da definire» per riparare la multinazionale da iniziative dei sindacati per il mancato rispetto degli accordi.

Nessun commento:

Posta un commento