ArcelorMittal si è presentata ieri al Mise con un piano industriale irricevibile e vergognoso, pretendendo più di 6000 esuberi, tutti a Taranto, per assicurare la disponibilità a restare.
Meno di un’ ora di incontro per gettare sul tavolo ministeriale numeri a casaccio.
Usb ha risposto nell’unica maniera possibile: ArcelorMittal se ne deve andare e il governo deve assumersi la responsabilità di prendere le redini della situazione e progettare per Taranto un futuro senza più l’ex Ilva e garantendo l’occupazione, il reddito, la decontaminazione e le bonifiche.
Lo Slai cobas sc invece dice:
Nessuna chiusura/nessun esubero con un piano serio per il rientro dei cassintegrati - nelle ditte dell'appalto, salvaguardia di lavoro, salari e diritti – sicurezza in fabbrica, con una postazione ispettiva permanente sotto controllo operaio, dentro l’area Ilva e appalto – trattazione del problema degli eventuali esuberi con l’estensione dei benefici amianto -anche con una legge speciale TARANTO – una reale bonifica e ambientalizzazione della fabbrica a tappe forzate, con un utilizzo generale dei lavoratori, che così rientrano al lavoro tutti i cassintegrati.
Sul
fronte della salute, emergenza ambientale e sanitaria con la bonifica
integrale del territorio si può e si deve fare di più.
Vogliamo
nuovi fondi dello Stato a sostegno - torniamo agli 8 miliardi
necessari indicati nel 2012 dall'inchiesta Todisco.
Nessun commento:
Posta un commento