Le dichiarazioni fatte prima e dopo le elezioni RSU all'ArcelorMittal da quasi tutti i dirigenti sindacali sugli operai messi fuori da AM, dicendo che loro non si scordano degli operai rimasti in cassintegrazione e che continueranno a chiedere il loro rientro in fabbrica - Palombella Uilm ha addirittura "dedicato" la vittoria alle Rsu agli operai in cigs, non possono nascondere la realtà:
che anche grazie alla loro firma 2600 operai sono stati cacciati dalla fabbrica; che sulla base dell'accordo non rientreranno mai più in AM la quale potrà usare le stesse frasi dell'accordo per tirarsi fuori dalla promessa di richiamare gli operai rimasti in Ilva AS; che non vengono chiamati dall'Ilva AS neanche per lavorare per le bonifiche; che corsi di formazione e integrazione sono un bluff ma anche se fossero veri sarebbero una offensiva elemosina.
Ma i sindacalisti stanno facendo anche di peggio, come è venuto fuori nell'assemblea organizzata dallo Slai cobas sc a San Giorgio venerdì 12 aprile.
A fronte di aperte discriminazioni subite dagli operai - che, in parte, lo stesso giudice Di Napoli ha riconosciuto a seguito ricorso art. 28 dell'Usb - e della necessità, volontà di fare ricorsi contro l'esclusione dall'assunzione in AM, i sindacalisti stanno dicendo agli operai di non farli, che se si fanno sicuramente si perdono, o, peggio, che facendoli ci si mette sotto scacco per la futura possibile chiamata del 2023/2025. Tutte cose assolutamente false.
Come ha dimostrato la stessa sentenza di Di Napoli i ricorsi si possono vincere, perchè l'Accordo è illegittimo da tutte le parti - e contro di esso è depositato in Procura un esposto dello Slai cobas sc.
I sindacati firmatari continuano a fare loro i migliori difensori di ArcelorMittal, per lasciare in pace il manovratore e gestirsi il loro misero potere sindacale in fabbrica!
Quindi sono perfettamente legittime le critiche, denunce, che stanno facendo in questi giorni tanti operai, purtroppo solo in internet, non assediando neanche le sedi sindacali.
Occorre un'altra strada. Quella indicata dallo Slai cobas sc:
- Gli operai in cigs devono essere una realtà di lotta visibile, unirsi tra di loro - non semplicemente collegarsi e facendo gruppi in internet che servono solo a lamentarsi ma non può cambiare niente;
- avviare ricorsi sia per discriminazione ma anche, come ha già iniziato lo Slai cobas, contro l'insieme dell'accordo, in primis contro l'aggiramento del 2112
- mobilitarsi con iniziative di lotta verso AM e istituzioni, organizzare un presidio/assedio presso la direzione AM, ecc.
A SAN GIORGIO CI SI E' DATI APPUNTAMENTO DOPO LA PUBBLICAZIONE DELLE GRADUATORIE DA PARTE DI AM DEGLI OPERAI ESCLUSI
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