Lo Slai cobas ha pienamente appoggiato
la manifestazione di protesta per la venuta di Di Maio di ieri. Ha
portato in essa le parole d'ordini di classe e antagoniste rispetto
alla presenza di Di Maio.
E' evidente che l'altra parte della
manifestazione di stampo ambientalista, anche se radicale, ha
centrato il problema sull'inganno elettorale di Di Maio e del M5s. Ma
questo tipo di discorso è assolutamente limitato. Il populismo, sia
se inganna sia se non inganna, è sempre una forma al servizio del
capitale e delle dittature del capitale. La vera questione è
rovesciare i governi dei padroni, rovesciare il governo
fascio-populista oggi, come ogni governo dei padroni.
E su questo non basta la questione
ambientale. La questione della classe operaia, dello sfruttamento,
della ristrutturazione in seno alle fabbriche, di cui ArcelorMittal è
una di queste, hanno la stessa rilevanza di questa battaglia politica
e sociale.
Ieri le associazioni erano in piazza,
innanzitutto nelle loro rappresentanze, perchè le masse popolari non
hanno trovato nella protesta di ieri la forma adatta alla loro
mobilitazione. Perchè le masse popolari, dei Tamburi, degli altri
quartieri di Taranto rivendicano obiettivi concreti che permettano di
fronteggiare l'emergenza sanitaria e ambientale. Obiettivi concreti
che, invece, intorno al discorso generico della chiusura dell'Ilva, non vengono perseguiti, e quindi non danno
risultati concreti alle masse.
Non è diverso dal populismo agitare
parole d'ordini indipendentemente dal sistema sociale in cui viviamo, dei passaggi
di lotta necessari per poter imporre il diritto al lavoro, alla salute
in questo paese. Senza rovesciare il capitalismo, nessuna attività,
sia industriale, sia del turismo, ecc. sono in grado di migliorare la
condizione di vita delle masse e producono gli stessi effetti
devastanti che l'Ilva ha prodotto in questa città.
D'altra parte, se noi non riusciamo a
unire in questa città la classe operaia e le masse popolari, in
realtà nessun risultato né generale né particolare potrà essere
raggiunto.
In questo senso la posizione dello Slai
cobas era quella di riferimento di questo discorso, che è
diversa e distinta da quella fatto dagli ambientalisti, anche
radicali.
Lo stesso vale per la manifestazione
del 4 maggio. La marcia sull'Ilva,per i contenuti, per le modalità di svolgimento, diventa obiettivamente marcia contro gli operai e non contro ArcelorMittal. Non chiede agli operai di prendere nelle loro mani la
lotta per la salute e la sicurezza in fabbrica e sul territorio, ma
li confina dentro un recinto che li consegna ai padroni.
In questo
senso la manifestazione indetta per il 4 maggio è giusta nelle sue
esigenze, ma sbagliata nei suoi obiettivi. Lo Slai cobas non ci sarà
e porterà ai lavoratori, alla classe operaia l'appello perchè gli
operai in primis assumano in fabbrica e fuori dalla fabbrica la
battaglia per la sicurezza e la salute in città.
Questo è il cambiamento di cui abbiamo
bisogno oggi. O siamo in grado di produrlo, e noi lavoriamo per
questo, oppure le istanze, le esigenze che drammaticamente vengono
poste in queste manifestazioni, in particolare dai malati, dalle loro
famiglie, non potranno essere raccolte.
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