martedì 9 aprile 2019

AUCHAN: un referendum ricattatorio

Oggi si è fatto il referendum tra le lavoratrici e lavoratori di Auchan sull'intesa tra Azienda e Sindacati confederali. Non sappiamo ancora i risultati. Ma al di là di questi, quello che si è realizzato è comunque un referendum ricattatorio, fatto in un clima di intimidazione e di decisione già concordate con l’azienda da parte dei sindacati confederali.
In ogni caso resta la rabbia soprattutto delle lavoratrici.

Il clima ricattatorio è dato sia dall’azienda che dai sindacati confederali.
L’azienda pretende di ottenere comprensione per questo taglio delle ore e del salario, per il fatto di essere sul piano nazionale in difficoltà economica, a causa, dice, della competizione dei discount, della contrazione dei consumi.
Ma queste sono il frutto solo delle loro stesse leggi del capitale.
Tutti i padroni si fanno concorrenza spietata per avere il monopolio, a volte vince uno altre volte un’altro, tutti si muovono non certo sulla base di bisogni delle masse popolari ma per fare più profitti.
Nello stesso tempo i padroni, per scaricare la loro crisi, tagliano i salari, riducono sempre più il lavoro, lo impoveriscono, lo precarizzano sempre più, ecc., e poi si lamentano che vi è la “contrazione dei consumi”, che la gente normale deve tagliare anche spese essenziali, o andare a comprare dove i prezzi sono meno alti.
I padroni creano la crisi, ma poi pretendono di scaricarla sui lavoratori e che i lavoratori siano anche “comprensivi”.

I sindacati confederali ricattano dicendo ai lavoratori che o mangiano questa minestra o la prospettiva è licenziamenti; fanno passare come vittoria il fatto di aver concordato una solidarietà al 22% invece che al 27% come richiesto all’inizio da Auchan.

Noi pensiamo e speriamo che, al di là del risultato del referendum, la rabbia si trasformi in nuova organizzazione e in nuova lotta.
Auchan non si fermerà, una volta avuta "la mano", pretenderà se i suoi utili calano ancora, di avere il "braccio".
Quindi, anche per questo non bisogna rassegnarsi e non aspettare il nuovo attacco per mobilitarsi.
Lo Slai cobas e soprattutto le lavoratrici slai cobas per il sindacato di classe conferma il suo appoggio, sostegno.
Per contatti: slaicobasta@gmail.com - via Livio Andronico, 47 Taranto

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