“L’Ilva non può continuare a produrre nel cuore di una città in maniera compatibile alla salute umana, neanche in presenza di investimenti importanti. L’unica via perseguibile è chiusura, bonifica ad opera dei lavoratori attualmente impiegati, tutela della salute e riconversione economica dell’intera area ionica” - Comitato
Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, FLMUniti-CUB, Giustizia per
Taranto, Legamjonici, LiberiAmo Taranto, Tamburi Combattenti, Taranto
L.I.D.E.R., Taranto Respira, TuttaMiaLa Città, ecc.
Chi, tra le associazioni ambientaliste fa “piani Taranto” grandiosi, dicendo che potrebbero dare lavoro a 40mila persone, che tutti gli operai dell'Ilva/ora ArcelorMittal non perderebbero il lavoro perchè potrebbero essere impiegati nelle bonifiche, ora non dicono una parola sul fatto che sono stati buttati fuori dalla fabbrica 2600 operai, sul fatto che questi operai dovevano essere impegnati nelle bonifiche e invece stanno a casa contro la loro volontà.
Come? 40mila operai possono trovare lavoro nelle “bonifiche”, riconversione, e 2600 no?
E i famosi operai Ilva sono messi in cassintegrazione e abbandonati a sé stessi, non lavorano più in fabbrica e non lavorano per le bonifiche. E nessuno dei redattori del “piano Taranto” dice nulla!
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