mercoledì 24 aprile 2019

Arcelor/Mittal inquina come Riva - Lottare contro ArcelorMittal operai e masse popolari come non si è lottato contro padron Riva - Questa è l'unica strada proletaria e popolare

Taranto: inquina anche ArcelorMittal

di Associazione PeaceLink (*)
Con la gestione Arcelor Mittal c’è meno inquinamento a Taranto rispetto al periodo dei Commissari Ilva?
Proviamo a rispondere a questa domanda con un report specifico. Abbiamo finalmente un quadro completo dei primi cinque mesi di gestione ArcelorMittal a Taranto.
Quelli che pubblichiamo sono i dati Arpa-Ispra della cokeria per il periodo che va dal giorno 1 novembre 2018 al 31 marzo 2019. Essi sono raffrontati con i corrispondenti dati che vanno dal giorno 1 novembre 2017 fino al 31 marzo 2018.
Sono state calcolate le medie. Il raffronto, per il medesimo periodo di tempo, è stato effettuato anche per il quartiere Tamburi utilizzando i dati della centralina Arpa di Via Machiavelli.
Ecco i risultati:
Centralina
Inquinante
Media Nov2017-Mar2018 ILVA
Media Nov2018-Mar2019 ArcelorMittal
Incremento
Cokeria
BLACK CARB
934,2667
1005,696
7,65%
Cokeria
C6H6
20,88467
20,11367
-3,69%
Cokeria
H2S
7,47651
12,62069
68,80%
Cokeria
IPA TOT
23,88542
45,88514
92,11%
Cokeria
PM10 ENV
62,48667
82,86111
32,61%
Cokeria
PM10 SWAM
70,22603
87
23,89%
Cokeria
PM2.5 SWAM
41,16901
54,37313
32,07%





Taranto – Machiavelli
C6H6
0,9095238
1,066906
17,30%
Taranto – Machiavelli
CO
0,6953642
0,7244755
4,19%
Taranto – Machiavelli
IPA TOT
15,68874
19,83448
26,42%
Taranto – Machiavelli
NO2
46,16667
45,46528
-1,52%
Taranto – Machiavelli
PM10
21,76159
23,13907
6,33%
Taranto – Machiavelli
PM2.5
10,71523
12,22517
14,09%
Taranto – Machiavelli
SO2
4,352414
5,109028
17,38%

Cokeria

Si può notare che in cokeria l’unica emissione che è calata è quella del C6H6 (ossia del benzene) che si misura in microgrammi a metro cubo. Il calo è stato del 3%.
Gli altri inquinanti in cokeria sono invece tutti saliti, e non di poco. L’incremento più vistoso è quello degli IPA totali: +92%.
Segue l’idrogeno solforato (H2S) con un +68%. Si notano anche gli incrementi per il PM10 (+32% o + 23% a seconda delle tecnologia utilizzata) e il PM2,5 (+32%).
Segue il black carbon con un +7%. Una parte di queste emissioni sono classificate dall’agenzia IARC nel gruppo 1 come cancerogeni certi per l’uomo; è il caso del PM10 e PM2,5, ma anche degli IPA che contengono il pericoloso benzo(a)pirene.
Gli inquinanti citati si misurano in microgrammi a metro cubo, tranne gli IPA totali e il black carbon la cui unità di misura della concentrazione è il nanogrammo a metro cubo.
Tutte quelle che abbiamo esaminato sono emissioni diffuse e fuggitive (dette anche non convogliate) e riguardano l’impianto probabilmente più complesso da mettere a norma: la cokeria. Tale impianto è attualmente sotto sequestro penale.
Tuttavia ha ricevuto la facoltà d’uso (con i decreti salva-ILVA). La cokeria disponeva di tale facoltà d’uso a condizione che gli interventi di messa a norma fossero terminati entro il 2014.
Questa era la condizione che la Corte Costituzionale considerava indispensabile ai fini di un “bilanciamento” fra diritto alla salute e diritto al lavoro.
Ma il termine del 2014 (contenuto nell’AIA riesaminata nel 2012) è stato prorogato più volte, fino ad essere spostato al 2023.
Anche il termine ultimo per dotare la cokeria del certificato di prevenzione incendi è stato spostato al 2023.
La Regione Puglia ha chiesto un riesame dell’AIA (anche per accorciare i tempi) ma il Ministero dell’Ambiente non ha acconsentito.

Quartiere Tamburi

Per quanto riguarda la qualità dell’aria del quartiere Tamburi misurata dalla centralina Arpa di via Machiavelli, l’unico dato in diminuzione è quello del biossido di azoto (NO2) che è calato dell’1% ma tutti gli altri inquinanti sono aumentati nel periodo che va da quando ArcelorMittal ha preso possesso dello stabilimento siderurgico, ossia dal giorno 1 novembre 2018, al 31 marzo 2018 (lo stesso per il quale abbiamo monitorato le emissioni della cokeria mediante i dati della centralina relativa).
Gli inquinanti in maggiore aumento sono gli IPA totali (+26%), il benzene (+17%), l’anidride solforosa (+17%) e il PM2,5 (+14%). Il PM10 ha avuto un incremento del 6%. Anche il monossido di  carbonio (CO) è aumentato (+4%). In nessun caso vi è stato un superamento dei limiti di legge.
Diversi di questi parametri associati a effetti cancerogeni e a effetti cardiovascolari. L’esposizione dei lavoratori e della popolazione a tali sostanze non è tuttavia priva di effetti avversi sulla salute anche a concentrazioni sotto i limiti di legge, come ha più volte precisato l’Arpa.
Non vanno infine dimenticati gli effetti neurotossici di diverse sostanze di origine siderurgica, le cui conseguenze sono documentate nella letteratura scientifica sia in età pediatrica che in età avanzata.

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