Si è tenuto alla sede dello Slai cobas sc l'attivo lavoratori del 2 aprile. Sono stati affrontati i problemi attuali su AM/Ilva e territorio e processi in corso.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe ha fatto una valutazione approfondita dell'esito del ricorso presentato dall'Usb, avv. Soggia Mario, presso il Tribunale di Taranto, Giud. De Napoli, conclusosi con una sentenza parzialmente favorevole.
I lavoratori Slai cobas e l'Avv. Francesco Tanzi considerano questo ricorso una conferma della denuncia fatta sin dal primo momento da parte dello Slai cobas sulla negatività per i lavoratori, e in particolare per gli operai attualmente in cassintegrazione, dell'Accordo del 6 settembre 18.
La sentenza del Giud. De Napoli conferma che la AMI non ha chiarito i criteri di selezione dei lavoratori non assunti e rientranti nel punto B del paragrafo 3 dell'accordo (mentre conferma l'applicazione unilaterale dell'AM per il punto A) e la obbliga a renderli pubblici con le graduatorie entro 60 giorni - vale a dire entro il 23 maggio 2019.
E' evidente che questa resa dei criteri potrà permettere a quei lavoratori che si sentissero discriminati di poter richiedere con un ulteriore ricorso il loro reintegro in AM, tenendo conto che la sentenza chiarisce che la riassunzione eventuale di questi lavoratori non comporta sostituzione per gli operai attualmente in AM.
Lo Slai cobas, come già dichiarato dal primo momento, appoggerà i lavoratori che faranno tali ricorsi ed è a disposizione con il suo ufficio legale per farli direttamente.
Detto questo, lo Slai cobas sc a differenza dell'Usb considera che l'accordo del 6 settembre nel suo
insieme sia lesivo dei diritti dei lavoratori, in violazione delle leggi sul lavoro, dei contratti e delle libertà sindacali.
Su questo lo Slai cobas ha fatto già un esposto di carattere penale, giacente presso la Procura della Repubblica, di cui attendiamo l'esito, e che a nostro giudizio anche la stessa sentenza e dibattimento del ricorso presso il Giud. De Napoli conferma nei fatti.
Lo Slai cobas, che pur ha salutato la forte presenza dei lavoratori in Tribunale in occasione della discussione del ricorso Usb, confrontandosi con le loro opinioni e proteste, rileva che il Giud. De Napoli ha respinto altre istanze presenti in quel ricorso. La sentenza infatti nega che non ci sia stata informazione ai sindacati e all'Usb in particolare, nega che ci sia stata attività dell'ArcelorMittal che abbia danneggiato l'Usb, afferma che AM ha fornito informazioni preventive e sufficienti anche sul problema della terziarizzazione (comprese pulizie civili). In sostanza il Giud. DeNapoli ha confermato che i sindacati tutti, Usb compresa, hanno firmato un verbale col quale si dichiaravano soddisfatti per tutte le informazioni in materia di piano industriale, piano ambientale e intenzione della AM circa la sua applicazione.
Quindi, è solo se questo accordo infame viene tutto messo in discussione che i diritti dei lavoratori, in primis cassintegrati e i diritti dei cittadini in materia di piano ambientale possono essere rivendicati e salvaguardati.
Per questo lo Slai cobas continuerà la denuncia pubblica dell'accordo e impugnerà con un ricorso pilota nuovamente l'accordo stesso in Tribunale nelle prossime settimane.
Vogliamo giustizia e salvaguardia dei diritti dei lavoratori e dei cassintegrati ben oltre il ricorso Usb/Soggia e ben oltre l'attuale sentenza del Giud. De Napoli.
Questa ferita non può essere sanata se non col rientro in AM di tutti i lavoratori attualmente cassintegrati che lo vogliano.
Così come l'azione Mittal in materia ambientale non può avere come puntello di appoggio l'infame accordo del 6 settembre. E in questo lo Slai cobas conferma il massimo sostegno alla protesta dei cittadini dei Tamburi.
Masia chiaro, la via giudiziaria non sana i piani dei padroni, del governo e dei loro complici sindacali. Serve la lotta operaia e un nuovo sindacato in fabbrica.
Per queste ragioni lo Slai cobas ha emesso un comunicato in relazione alle elezioni Rsu che si tengono il 10-11-12 aprile, in cui invita esplicitamente a non votare i sindacati firmatari dell'accordo.
Sappiamo che le attuali condizioni in fabbrica rendono difficile questo tipo di protesta, ma solo questa strada può impedire che si ripercorra la stessa strada con Riva. E ripercorrerla questa volta non è solo un errore ma un crimine che dobbiamo strenuamente combattere.
Lo Slai cobas ha deciso, quindi, di continuare il suo lavoro di informazione e organizzazione dei cassintegrati con assemblee in provincia, alla presena dell'Avv. Tanzi.
In vista delle Rsu lo Slai cobas martedì 9 aprile esporrà la sua posizione ai lavoratori AM alle portinerie.
L'attivo dei lavoratori ha sancito la mobilitazione dello Slai cobas in tutte le categorie sulla questione Ilva e ambiente, sul salario e sulla lotta alla precarietà negli appalti comunali.
Ulteriori iniziative saranno decise in aprile e maggio.
Lo Slai cobas ha confermato il suo massimo impegno in relazione al processo 'Ambiente svenduto', 'Immunità parlamentare', giustizia e risarcimenti per lavoratori e cittadini.
Martedì 9 aprile presso la corte d'Assise a Paolo VI sarà presentato e consegnato alla stampa un opuscolo dossier approntato sul processo Ilva e comunicate le ulteriori iniziative nazionali in materia decise dalla rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e territori.
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