...diciamo questo è senz'altro vero, in qualsiasi caso, ma quel futuro sarà davvero diverso e migliore solo se riusciranno/riusciremo a essere i becchini del presente.
Che sia solo l'inizio di uno sviluppo ben differente.
Non è accettabile che si chieda proprio ai responsabili di questa distruzione di mettere fine ad essa.
...Senza rovesciare il capitalismo e l’imperialismo non è possibile rovesciare il processo di devastazione e distruzione dell’ambiente da esso procurato.
Il capitalismo cerca nuove fonti di profitto e individua nella Green Economy l’opportunità, fa leva sul movimento in corso per accelerare questo processo. In ogni paese le grandiassociazioni padronali, le multinazionali, i governi, la Finanza sono pronti come lupi famelici a lanciarsi sul nuovo business del secolo e a costruire il consenso intorno ad esso.
... la enorme quantità di giovani scesa in piazza domanda a tutti un impegno e un’attenzione, perché è fondamentale che la gioventù sia non la massa di manovra del capitale e dell’imperialismo, non i costruttori del consenso ad essi, ma i distruttori di questo sistema.
Il capitalismo prima fa profitti sulla distruzione, poi fa profitti sulla sua ricostruzione.
Il capitalismo prima fa profitti sulla distruzione, poi fa profitti sulla sua ricostruzione.
...Sempre la gioventù è stata interessata ai grandi temi dell’ambiente, come in altre occasioni della fame, della pace, e così via. E in generale per tanti giovani, soprattutto giovanissimi, è la prima forma che assume il loro impegno sociale diretto ed è la prima forma che contiene una volontà radicale di cambiamento. C’è bisogno che questo movimento passi attraverso l’esperienza diretta, c’è bisogno del tempo necessario perchè in esso si definiscano le tendenze e si sviluppi lo scontro tra due visioni e due vie.
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