sabato 28 settembre 2019

Ai tantissimi ragazzi in corteo anche a Taranto al grido "il futuro del pianeta siamo noi"...

...diciamo questo è senz'altro vero, in qualsiasi caso, ma quel futuro sarà davvero diverso e migliore solo se riusciranno/riusciremo a essere i becchini del presente.

Che sia solo l'inizio di uno sviluppo ben differente.

...Senza rovesciare il capitalismo e l’imperialismo non è possibile rovesciare il processo di devastazione e distruzione dell’ambiente da esso procurato.
Non è accettabile che si chieda proprio ai responsabili di questa distruzione di mettere fine ad essa.
Il capitalismo cerca nuove fonti di profitto e individua nella Green Economy l’opportunità, fa leva sul movimento in corso per accelerare questo processo. In ogni paese le grandiassociazioni padronali, le multinazionali, i governi, la Finanza sono pronti come lupi famelici a lanciarsi sul nuovo business del secolo e a costruire il consenso intorno ad esso.
... la enorme quantità di giovani scesa in piazza domanda a tutti un impegno e un’attenzione, perché è fondamentale che la gioventù sia non la massa di manovra del capitale e dell’imperialismo, non i costruttori del consenso ad essi, ma i distruttori di questo sistema.
Il capitalismo prima fa profitti sulla distruzione, poi fa profitti sulla sua ricostruzione.
...Sempre la gioventù è stata interessata ai grandi temi dell’ambiente, come in altre occasioni della fame, della pace, e così via. E in generale per tanti giovani, soprattutto giovanissimi, è la prima forma che assume il loro impegno sociale diretto ed è la prima forma che contiene una volontà radicale di cambiamento. C’è bisogno che questo movimento passi attraverso l’esperienza diretta, c’è bisogno del tempo necessario perchè in esso si definiscano le tendenze e si sviluppi lo scontro tra due visioni e due vie.

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